Il pasticciotto siciliano è un dolce tipico e molto comune in ogni luogo dell’isola.
È un dolce tradizionale del sud Italia. Famoso è quello del Salento e precisamente della città di Lecce dove rappresenta la bandiera della pasticceria locale.
Ingredienti
1 kg di farina 00
400 grammi di strutto
400 grammi di zucchero
6 tuorli
Una presa di sale
La buccia di un limone grattugiata
2 bustine di lievito per dolci (anticamente si usavano, per queste dosi, 21 grammi di bicarbonato e 9 grammi di cremor di tartaro)
Conserva di cedro (clicca qui per la ricetta)
Pirottini da forno
Per decorare
Glassa di zucchero (clicca qui per la ricetta della liffia reale di zucchero a freddo)
Confettini colorati
Procedimento
Lavorare, possibilmente con una planetaria con l’attrezzo a foglia, la farina con il sale, lo zucchero, il lievito, la buccia di limone grattugiata e lo strutto ammorbidito che aggiungeremo poco per volta. Quando gli ingredienti saranno amalgamati aggiungere i tuorli, uno alla volta, in modo da ottenere un impasto un pò sbriciolato e omogeneo. A questo punto togliere l’impasto dalla planetaria, formare una palla (non maneggiarla troppo a lungo perché lo strutto tende ad ammorbidire col calore delle mani), avvolgerla nella pellicola e riporla in frigo per almeno mezz’ora. Formare tante palline (due per ogni pasticciotto) quindi adagiarne una sul fondo del pirottino da forno, praticare un avvallamento con un dito e depositarvi la conserva di cedro, collocare sopra l’altra pallina e pressare in modo da formare un coperchio che si fonda con la prima pallina. Procedere in questo modo fino ad esaurimento degli ingredienti. Mettere su di una teglia in forno preriscaldato a 180° per circa quaranta minuti, e comunque finché i pasticciotti siano dorati. Toglierli dal forno e farli raffreddare.
Intanto preparate la liffia a freddo (come descritto nella ricetta) e metterla in una piccola saccapoche monouso tagliata in punta (vedi foto a corredo della ricetta liffia a freddo), in modo che vi permetta di fare dei decori sulla superficie dei pasticciotti a vostro piacimento. Infine abbellire con i confettini colorati.
A proposito di pasticciotto
Il pasticciotto è costituito da un involucro di pasta frolla, nel nostro caso quella siciliana, farcito in vari modi e possiede la peculiarità di poter essere conservato facilmente (in una scatola di latta ben chiusa), per poterlo gustare anche nei giorni successivi al confezionamento; sempre che sappiate resistere alla tentazione!
Comunemente viene farcito con marmellata, con cioccolato, con crema pasticcera (quello salentino), o con la più classica conserva di cedro. Noi vi proponiamo la ricetta con quest’ultima farcia.
Ma sono splendidi questi dolci! non sapevo che esistessero, non ne ho mai visti…forse nelle pasticcerie si tende ad ammodernarsi dimenticando i dolci della tradizione. Siete bravissimi! e neppure che si chiamasse liffia sapevo…….
Complimenti!
Ciao Sonia, siamo molto contenti di suscitare curiosità ed interesse. Le tradizioni della nostra terra sono infinite e può succedere magari di conoscere un dolce che in un luogo chiamano semplicemente pasta con conserva mente in altri è il pasticciotto. Qualche tempo fa ci ha scritto una nostra lettrice dall’Australia chiedendoci di un dolce che lei chiamava ravazzata e che aveva gustato in Sicilia. Abbiamo così accertato che mentre a Palermo la ravazzata è un pezzo da rosticceria, ad Alcamo è un fantastico dolce farcito con crema di ricotta. Così come la comune glassa è la liffia. La nostra Sicilia è bella anche per queste piccole cose.
Grazie per i complimenti. Ti aspettiamo sempre con piacere, ciao. A presto.
ciao giovanni, grazie per la ricetta dei pasticciotti. a Lecce ho già mangiato quelli con la crema pasticcera, buoni.Ma quelli che mangiavo da bambina in Sicilia erano diversi e migliori.Se facendo delle ricerche riesci a trovare la ricetta del pasticciotto di Casteltermini (Agrigento)te ne saro’ grata per la vita! A presto.P.S. Peccato che in Belgio non si trovano i cedri.
Ciao Laura, la ricetta pubblicata è quella che, in linea di massima, richiama le tradizioni siciliane in generale. Magari anche la forma potrà essere diversa da luogo a luogo, ma ciò che caratterizza il pasticciotto è la farcia. La conserva di cedro è la più classica siciliana. Nonostante ciò, e dopo una ricerca sulle tradizioni della nostra terra, ho trovato qualcosa che è tipica della provincia di Agrigento e precisamente di Caltabellotta. Non so se corrisponde ai tuoi ricordi, ma me lo auguro. Tuttavia se in Belgio non si trovano i cedri penso sarà ancora più difficile trovare la zucchina dalla quale viene ricavata la conserva che guarnisce questi pasticciotti. In ogni caso, clicca qui e fammi sapere se abbiamo scoperto l’arcano!
A presto
ciao Giovanni, in Belgio questo tipo di zucchina si trova difficilmente. ma visto che a me piace molto la tenerume ,pianta dalla quale nasce questa zucchina, me la coltivo nel mio giardino! quindi mi rimane da aspettare che cresca per gustare quest’altro tipo di paste. ma i pasticciotti a cui mi riferisco io non anno l’aspetto di biscotti bensi’ di dolci decorati e colorati,posti sulla carta “dentelle”(ogni tanto mi manca la traduzione italiana).Son sicura che prima o poi riuscirai a trovare la ricetta dei “miei” pasticciotti.A presto
Ciao Laura, sicuramente cercherò di rintracciare questa ricetta, magari recandomi a Casteltermini. Quando sarò in grado ti farò sapere. Ciao e a presto
moi aussi ma grand mere les faisait o souvenirs!que j aimerai savoir en faire!merci de m aider en francais!
ciao giovanni,
queste ricette sono spettacolari complimenti!
io sono salentina e amo il pasticciotto e la pasta reale quasi quanto amo la mamma!
per caso conosci le ragioni storiche che avvicinato tanto la tradizione gastronomica ( dolciaria in particolare) siciliana a quella salentina? anche il dialetto è piuttosto affine a quello di alcune città siciliane…
grazie
Ciao Sonia le tradizioni culinarie siciliane e salentine, ma anche di altre regioni meridionali, a volte sono molto simili. Non ho fatto approfondite ricerche in particolare, posso tuttavia ricordare che il Regno di Sicilia, nato nel 1130, per mano di un Antipapa, Anacleto II, nasceva all’insegna della dinastia normanna degli Altavilla e comprendeva la Sicilia (cosiddetta Trinacria) e le terre di Calabria e Puglia. Non dimentichiamo che successivamente, Federico II di Svevia (stupor mundi) dal grande spessore politico e culturale, seppe dare forza e orgoglio alle genti del Meridione d’Italia. E le sue tracce sono oggi ancora visibili in tutto il Sud.
Nel 1816, dopo il Congresso di Vienna, Ferdinando I di Borbone dopo aver soppresso il Regno di Napoli e quello di Sicilia, costituì un’unica entità statale a cui diede il nome di Regno delle due Sicilie. Regno che comprendeva Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, più parti del Lazio meridionale (Cassino, Gaeta, Sora), e il Cicolano e i territori della valle del Velino, attualmente nella provincia di Rieti. La città di Benevento, oggi in Campania, era al contrario un’enclave pontificia.
Perciò penso che le tradizioni, non soltanto in cucina, siano molto simili nelle nostre regioni.
Spero di aver dato un chiarimento alla tua domanda. A presto
BONNE APPETIT
Chere amie Anna
Exuse-moi du retard en toi répondre.
Mais enfin voilà la recette.
Merci de nous suivre
A bientôt!
Pasticciotto sicilien – Ingrédients:
1 kg. de farine 00
400 gr. de saindoux
400 gr. de sucre
6 jaunes d’oeuf
Une pincée de sel
Le zeste râpé d’un citron
2 sachets de levain pour gâteaux (pour le passé ils ont été utilisées èour ces doses, 21 grammes de bicarbonate et 9 grammes de créme de tatre)
Confiture de cédrat (cliquez ici pour la recette)
Moules en papier (à four)
Pour décorer:
Glace (cliquez ici pour la recette du vrai Liffia)
Petit dragées colorées à gateaux
Procédure
Travailler, s’il est possible par un robot planètaire avec l’outil à feuille, la farine avec le sel, le sucre, la levure, le zeste râpé de citron et le saindoux ramolli qui vous allez ajouter peu à peu. Lorsque les ingrèdients sont mèlangès ajouter les jaunes d’oeufs, un à la fois, afin d’obtenir un mèlange homogène et un peu èmiettè. A ce point, enlevez la pâte de la planètaire, formez une boule (ne pas le manipuler trop longtemps parce que le saindoux tend à se ramollir avec la chaleur des mains), enveloppez-la dans une pellicole plastique et conserver au rèfrigèrateur pendant au moins une demi-heure.
Former nombreux petites boules (deux pour chaque pasticciotto) donc coucher une sur le fond du moule en papier à four, faire une depression avec votre doigt et y dèposer la confiture de cèdrat, placer au-dessus l’autre petite boule et comprimez de sorte à former un couvercle fondant avec la prèmiere petite boule. Continuez comme ça, jusqu’à ce que tous les ingrèdients sont terminès.
Dèposer sur une plat à feu, dans four prèchauffè à 180 degrès pour environ quarante minutes, et de toute façon jusqu’à ce que les pasticiotti soient dorès. Enlever du four et les faire refroidir.
Pendant ce temps, preparer la liffia à froid (tel que dècrit dans la recette), puis mettez-la dans une petite saccapoche jetable coupèe à la pointe ( voir photo accompagnant la recette de la liffia à froid), de sorte que vous permet de faire la décoration à la surface des pasticciotti à votre goût. Enfin, dècorer avec des petit dragèes colorèes à gateaux.
salve,io per il natale faccio dei biscotti con ripieno di marmellata di zucchine centinare (SONO QUELLE VERDI CON LA BUCCIA SPINOSA) CON AGGIUNTA DI NOCI, MANDORLE,CACAO,SCORZE DI ARANCE MANDARINI LIMONI ESSENZA DI MANDORLA SONO VERAMENTE BUONI. AUGURO A TUTTI BUONE FESTE