Pesto siciliano di pomodori secchi: una delizia culinaria tramandata da Palermo
Introduzione alla ricetta del pesto siciliano di pomodori secchi :
Con grande onore, rendo omaggio e condivido una prelibata ricetta, accompagnata da immagini che suscitano immenso compiacimento. Tale culinario contributo è cortesia del mio amato cugino Marcello. Particolarmente notevole è il fatto che il predetto Marcello sia un autentico romano. La sua salda connessione con la Sicilia nel suo complesso, e con le tradizioni sicule in particolare, si rivela frutto dell’ascendente paterno e materno, entrambi provenienti dalla maestosa città di Palermo.
Ricetta del Pesto Siciliano di Pomodori Secchi
Storia e Ispirazione:
Origini del Pesto Palermitano La seguente ricetta è la riproduzione di un pesto di pomodori secchi che ho assaggiato la prima volta negli anni ’90, comprato nel mercato della Vucciria di Palermo. Era una ricetta di famiglia, mi diceva il venditore, raccontando che si tramandava da diverse generazioni.
Ingredienti e Suggerimenti:
Ingredienti Selezionati con Cura.
Per riprodurre questa delizia, era chiaro in me, fin da subito, che dovevo utilizzare solamente prodotti siciliani, senza aggiungere altro e il prodotto finale doveva essere conservabile per lungo tempo; per questo ho deciso di utilizzare solamente materie prime di per sé conservabili nel tempo come pomodori secchi, pinoli, aromi secchi vari, ecc.
Procedimento:
Arte nella Preparazione
Mettere nel tritatutto pistacchi e mandorle, tritarli e metterli in un piatto. Tritare finemente i pomodori secchi nel tritatutto (non ammollare i pomodori con acqua). Se si utilizzano pomodori secchi sotto olio, sgocciolarli prima di tritare. Versare il composto in una terrina capiente e aggiungere il concentrato di pomodoro amalgamando con una forchetta…
Conservazione e Consumo:
Conservare e Gustare al Massimo Splendore Suggerimenti: non bagnare gli ingredienti, utilizzare barattoli, forchette, coltelli ecc. perfettamente asciutti. Conservare il pesto in frigorifero nonostante gli ingredienti siano conservabili (è normale che l’olio nel pesto diventi biancastro quando è in frigo). Mangiare il pesto a temperatura ambiente.
La Ricetta:
Ingredienti:
Pomodori secchi, 300g (no pomodori secchi salati) – anche pomodori secchi sotto olio.
Passoline (uvetta di Corinto), una manciata
Pinoli, una manciata
Semi di finocchio, 1 cucchiaino
Peperoncino, 1 cucchiaino (può variare, dipende dalla piccantezza e dal proprio gusto)
Semi di anice, mezzo cucchiaino
Capperi sotto aceto sgocciolati, 1 cucchiaio
Pistacchi, 50g
Mandorle spellate, 50g
Origano, 1 cucchiaio
Concentrato di pomodoro, 50g
Thymo secco, un pizzico
Maggiorana secca, un pizzico
Olio EVO, 150g (il pesto del mercato della Vucciria era fatto con olio di semi)
Procedimento:
1. Mettere nel tritatutto pistacchi e mandorle, tritarli e metterli in un piatto.
2. Tritare finemente i pomodori secchi nel tritatutto (non ammollare i pomodori con acqua).
3. Versare il composto in una terrina capiente e aggiungere il concentrato di pomodoro amalgamando con una forchetta…
4. Aggiungere nella terrina pistacchi e mandorle tritati e amalgamare con la forchetta aggiungendo ancora un pochino di olio per rendere il composto cremoso…
5. Mettere in un barattolo schiacciando bene per eliminare le bolle d’aria. Aggiungere un filo d’olio fino a coprire la superficie del composto.
6. Conservare in frigo.
7. Il pesto può essere mangiato appena fatto ma gli ingredienti si armonizzano di più dopo un paio di settimane…
Modi Creativi di Consumo:
Versatile Pesto Siciliano Il pesto di pomodori secchi è perfetto per condire la pasta, il riso o le bruschette… seguendo pedissequamente i suggerimenti del venditore di Palermo…
Conclusioni:
Buon Appetito! Mangiare il pesto siciliano di pomodori secchi a temperatura ambiente. Il pesto può essere mangiato appena fatto, ma gli ingredienti si armonizzano di più dopo un paio di settimane. Passato questo tempo, prelevare il barattolo dal frigo, versare il contenuto in una terrina, girare ancora con la forchetta, assaggiare e correggere se necessario. Adesso il pesto ha raggiunto il suo massimo splendore!
Giovanni dice
Sei un grande! Sono anni che penso a come procurarmi questo prodotto che per molto tempo mi sono fatto spedire a casa direttamente dal produttore della Vucciria. Poi, sparito lui, per un po’ mi sono arreso, finchè oggi, nella disperata ricerca della ricetta per provare a farmelo da me, mi sono imbattuto nella tua.
Non avrei mai pensato ci fosse anche del concentrato di pomodoro, ed anche a Timo e Anice non credo ci sarei arrivato. Gli altri ingredienti più o meno li avevo in testa.
Sei sicuro che lui lo facesse con olio di semi? Io a casa me lo allungavo sempre con olio EVO, e, tra l’altro, mi durava veramente una vita (l’ultimo acquisto me lo sono centellinato per anni, visto che il banchetto non c’era più).
Proverò a farlo .
Giovanni Cardella dice
Ciao Giovanni,
Ero un assiduo frequentatore della Vucciria e spesso compravo questa magnificenza; ogni volta cercavo di carpire gli ingredienti con qualche domanda all’ambulante. Lui, educatamente, mi faceva capire che non era propenso a rivelare gli ingredienti.
La ricetta che trovi è maturata nel tempo: i miei cugini sparpagliati per l’Italia, figli di genitori palermitani, che amano Palermo forse più di noi palermitani, quando venivano a Palermo erano anche loro affezionati clienti dell’amico della Vucciria. Così, fra le mie domande e quelle dei miei cugini, dopo lunghissimi anni, siamo riusciti a metterla a punto.
La ricetta è comunque nata perché la Vucciria non è più quella dei tempi di cui ti parlo e, soprattutto, il venditore di questo pesto è sparito. Altrimenti avremmo continuato ad essere suoi clienti affezionatissimi.
Per quanto riguarda l’olio, lui diceva di usare l’olio di semi; tuttavia, anche se noi nella ricetta lo abbiamo usato, sono d’accordo sull’olio d’oliva.
Fammi sapere.
Giovanni dice
Ciao Marcello.
Ho resistito all’istinto di consumarlo subito e ho pazientemente aspettato, prima un mese, e poi quasi un altro mese per il secondo round.
Io credo che più sta lì e meglio sia, tanto è vero che tra la prima e la seconda volta è ulteriormente migliorato.
Il risultato è… quasi ottimo. Infatti di per sè è buono, molto, ma l’appunto che faccio è che… non è – ancora – come l’originale. Quando sarà come l’originale, allora il giudizio diventerà “Ottimo”.
Secondo me, ripeto, a stare lì migliora (ti aggiornerò ulteriormente), ma: 1) io temo che almeno un ingrediente manchi. Non riesco però a capire quale; 2) probabilmente io ho sbagliato pomodori. Non sono un intenditore, ma la prossima volta li cercherò più forti e saporiti; 3) ora in metà di quello che ho fatto mi appresto a raddoppiare il peperoncino (è possibile che quello che ho usato non fosse il massimo), i capperi (ho usato quelli sotto sale, previa sciacquatura e asciugatura, e la prossima volta li cercherò con anche i fiori, che ho l’impressione che il tipo della Vucciria li mettesse), e i semi di finocchio.
Cosa ne pensi?
Giovanni Cardella dice
Ciao Giovanni, mi dispiace per il ritardo ma qualche problemino dovuto all’età mi ha costretto a non poter essere presente come sempre. Ho letto quanto scrivi e sono d’accordo su tutto. Penso che in quello che preparava il sig. Giannusa (così ricordo si chiamasse il “titolare” della Vucciria) era molto ma molto più consistente del nostro. Sono d’accordo con sul fatto che più tempo passa più il prodotto migliori. Fammi sapere.
Abbi pazienza sui tempi di risposta ma stai tranquillo che risponderò.
PS. Certo che se il sig Giannusa non ci avesse abbandonato non saremmo qui ad arrovellarci il cervello!
Arturo dice
L’abbiamo fatto oggi: buonissimo! Ma la prossima volta dovremo fare qualcosa per migliorare la consistenza rendendola più cremosa, magari tritare gli ingredienti più finemente o aggiungere più olio. Grazie per la ricetta!
Giovanni Cardella dice
Ottima idea quella di renderla più cremosa!