I taralli siciliani sono dei dolci tipici della pasticceria palermitana. Sono dei bisotti particolari a forma di ciambella, o a forma di S, il cui impasto si ottiene da una pasta dolce ala quale si aggiungono strutto e liquore all’anice, e infine vengono lessati e poi cotti al forno. Talvolta si preferisce sostituire al liquore i semi di anice.
Esiste un’altra versione, uguale negli ingredienti dove i biscotti non vengono lessati ma direttamente infornati. Ricordiamo altresì che questi dolci sono caratterstici dell’Italia meriodionale e che tra i migliori, rammentiamo quelli che vengono prodotti a Palermo, Monreale e Cerda.
Pubblicando la ricetta di questo biscotto, molto dolce e aromatico, sappiamo di esaudire un desiderio espresso, qualche tempo fa, da “paciughina”.
Ingredienti per la pasta
1 kg di farina 00
Una bustina di lievito per dolci
200 grammi di strutto
300 grammi zucchero semolato
Quattro limoni (servono circa 60 grammi di succo più la buccia grattugiata per l’impato, il resto del succo servirà per la glassa)
10 grammi ammoniaca per dolci
15 grammi di semi di anice
Quattro uova
Due prese di sale
Latte q.b.
Ingredienti per la glassa
500 grammi zucchero a velo
Latte circa 35 grammi
Succo di limone circa 100 grammi (residuo dei quattro limoni)
Procedimento
Dopo aver setacciato la farina assieme al lievito, amalgamarvi tutti gli ingredienti escluso il latte. Lavorare bene gli ingredienti, quando saranno ben amalgamati aggiungere il latte indispensabile, al fine di ottenere un composto abbastanza morbido. Dall’impasto ottenuto ricavare dei bastoncini, attorcigliarli su se stessi e unire le due estremità in modo da formare delle piccole ciambelle, o delle forme a esse. Preparare una teglia rivestita di carta-forno posarvi i biscotti e mettere in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora. Nel frattempo preparare la glassa con lo zucchero a velo al quale uniremo il latte e il succo di limone.
In una ciotola versare lo zucchero a velo con il latte, il succo di limone e, con una forchetta, cominciare ad amalgamare. Continuare a sbattere in modo da non formare grumi e alla fine dovrete ottenere un composto scorrevole e liscio. Con questa glassa spennellare i “tatralli” e rimetterli in forno a 160°, per circa cinque minuti.
Nota: di questa ricetta esiste una versione dove la pasta è composta da 1 Kg. di farina, 200 grammi di zucchero semolato, semi di anice, otto uova e 20 grammi di strutto. Dopo aver ottenuto l’impasto e confezionato i taralli, prima di passarli al forno, metterli in acqua bollente con un pizzico di sale e, quando verranno a galla sgocciolarli e passarli in una teglia imburrata che infine metteremo in forno. A cottura ultimata procedere come nella ricetta descritta (da dopo l’uscita del forno).
Ho gustato i Taralli nel mio ultimo viaggio in Sicilia deliziosi.
Complimenti per la ricetta !!!
🙂
Anche in Puglia nel periodo natalizio prepariamo i taralli glassati, a casa mia ne lasciamo una parte senza glassa per essere inzuppati la mattina nel latte
Ciao Patrizia Ti ringraziamo della tua attenzione e ci fa piacere avere la conferma di ciò che noi affermiamo, ovvero che i taralli sono biscotti tradizionali dell’Italia meridionale. Il tuo simpatico suggerimento e da tenere in alta considerazione per chi non lo abbia ancora provato e non sia un ingordo amante dello zucchero, come me, che lo inzuppa anche con la glassa.
La Puglia e la Sicilia hanno tanto in comune e sarà molto facile trovare ricette simili ma con usi e consumi che potranno essere diversi. Pertanto ti invitiamo a continuare a seguirci e, se vorrai, saremo sempre lieti di accogliere i tuoi consigli o suggerimenti.
Fatti buonissimi anche se per la glassa 100 ml di succo di limoni è troppo , meglio 100ml di latte con qualche goccia di limone
io sto in germania datrentadue anni sono pure io siciliana ieri per caso ho visitato il vostro sito mi hafatto tanto piacere leggere lericette che sono simili uguali a quelle che faccio ioe i miei figliele picciono tanto cordiali saluti avoi da meveronica
Ciao Veronica il nostro lavoro è gratificato dai vostri riconoscimenti. Questo blog l’abbiamo ideato con la consapevolezza di raggiungere un po’ tutti quelli che sono interessati alla nostra cucina, ma soprattutto per voi lontani dalla nostra terra. I risultati sono lusinghieri e pesiamo di aver raggiunto i nostri obbiettivi in considerazione dei tantissimi commenti che ci pervengono, quindi ti invitiamo a continuare a visitarci perché ancora potrai trovare tante ricette che ti interesseranno. Saluti per te ed i tuoi figli e a presto.
Perché metti il lievito e pure l’ammoniaca?credo che qualcosa non quadri
Ciao Anna, l’aggiunta dell’ammoniaca per dolci è per dare friabilità ad un biscotto in complesso morbido. L’importante è la cottura perfetta in modo che l’ammonica volatilizza.
QUALE SAREBBE LA RICETTA PRECEDENTE
Ciao Loretta, scusa per l’errore e grazie per avercelo fatto notare. Non c’è una ricetta precedente, si voleva scrivere “a cottura ultimata procedere come nella ricetta descritta (da dopo l’uscita del forno)”. Abbiamo apportato la correzione. Grazie e a presto
ciao Giovanni, sono andata di proposito a Monreale per comprare le “taralle” sono davvero buone, specialmente la mattina per la colazione, occompagnate da un buon caffè|
Ciao Maria per me i tetù e i taralli sono i biscotti più buoni perchè sono dolcissimi. Se ti ricordi, la nonna Nina la mattina preparava il latte con lo zucchero anzi lo zuchero con il latte e poi il pane; un pò come i taralli a colazione con il caffè. Forse questo ha fatto si che a me piacciono questi biscotti molto zuccherati. Prova una volta a farli vedrai che sono ancora più buoni. Bacioni per tutti voi.
ho fatto le ciambelle con lo zucchero sono buonissime ho eseguito la ricetta dell’impasto per i cartocci con crema successone in casa.
buonissime le ciambelle
Ciao Lalla siamo molto contenti per il tuo successo per le ciambelle. Penso possa interessati anche la ricetta delle “graffe” (krapfen) che potrai trovare cliccando qui. Grazie per i commenti e facci sapere su altre realizzazioni. A presto
ma nel impasto va messo anche il succo di limone???
Ciao Paolo
Dei quattro limoni indicati fra gli ingredienti, circa 60 grammi di succo più la buccia grattugiata servono per l’impasto, il rimanente succo servirà per la glassa)
Ciao a presto
ciao. Invitante la ricetta.. gnam gnam.
ma nella glassa non metti l’albume? quale procedimento consigli,il primo o il secondo?
grazie
Ciao Mary, abbiamo preferito usare questa perché, se non è proprio necessario, evitiamo quella con l’albume perché quest’ultimo si usa a freddo e quindi non pastorizzata. Lascio a te la scelta perché il risultato è molto simile. Se ti interessa puoi consultare questo link: http://www.ricettedisicilia.net/dolci/liffia-di-zucchero-%E2%80%93-glassa-di-zucchero-a-freddo-e-a-caldo/
ciao sono giusi tempo fa vi avevo chiesto la ricetta dei biscotti quelli ricoperti confettini di anice spero che la metterete presto grazie
Ciao Giusy se non l’hai già fatto, iscriviti alla newsletter dl sito; ciò ti consentirà di ricevere in contemporanea gli aggiornamenti del blog. Fra non molto troverai la ricetta degli anisetti. A presto
Ricette di Sicilia
potrei avere la ricetta scritta con gli ingredienti in inglese perche non sono sicura cos’e’ lo stratto oppure armoneca, so cos’e’ lievito degli angeli grazie vorrei provare a fare i taralli sono deliziosi, mia zia aveva la ricetta ma adesso non c’e’ piu tra di noi e non si sa che fine a fatto la ricetta, ancora tante grazie
Ciao Sina, lo strutto (oppure sugna) è un grasso di maiale che in inglese è tradotto letteralmente “lard” da non scambiare con il lardo. È simile al burro che puoi usare in sua sostituzione.
Per quanto riguarda l’ammoniaca per dolci (che è un agente lievitante), in inglese sarebbe “ammonia cake”, vale a dire il bicarbonato di ammonio che, contrariamente alla traduzione letterale (ammoniaca per torte), non va usata assolutamente per torte ma esclusivamente per biscotti.
Per evitare errori sgradevoli ti consiglio di usare il burro al posto dello strutto ed il lievito per dolci, che conosci, invece dell’ammoniaca per dolci.
Ricette di Sicilia
grazie provero’ a farli e poi ti so dire ciao
Che bontà, le taralle! Io sono di Palermo e non saprei dire se sono meglio quelle della Forneria Messina a San Martino delle Scale o quelle di Nuccio.
Ad ogni modo, l’altro giorno ho provato a farle seguendo una ricetta datami da una persona che le faceva buonissime, ma ho sostituito lo strutto con il burro. Ebbene, sono venute di una consistenza simile ai normali biscotti. Buone, ma niente a vedere con le prelibatezze che volevo! Sarà colpa del burro? O forse per ottenerle più soffici è meglio bollirle prima di infornarle?
Infine una domanda: se volessi provare la variante che proponete alla fine della pagina, devo mettere solo quegli ingredienti oppure avete menzionato solo quelli perché le dosi degli altri restano invariate?
Saluti da una golosa insonne, e grazie in anticipo per i chiarimenti!
Ciao Sveva, sono due ricette diverse l’una dall’altra. Devi seguire le istruzioni della ricetta in nota e, dopo averli infornati, procedi come nella prima ricetta, dal punto: “ Nel frattempo preparare la glassa con lo zucchero…… “. A presto.
ma non fa acido la glassa con latte e limone assieme?
Ciao Danny, non credo proprio.
Qui a New York non riesco a trovate l’ammoniaca per dolci. Si puo’ sostituire con qualcos’atro?
Grazie.
Un sito veramente bello, istruttivo, interessante.
Grazie
Ciao a tutti,
Vorrei sapere qual è la differenza tra cuocerlo direttamente e prima bollirli….e quale procedimento si avvicina Piu alla ricetta originale 🙂
Grazie mille in anticipo della risposta
Ciao Valeris, Il procedimento che, nel nostro caso, si avvicina alla tradizione è quello descritto nella ricetta. La bollitura penso che serva a rendere morbido l’interno del biscotto. A presto
Io adoro i taralli di monreale….tra le due versioni di ricetta che hai dato quale secondo te è più simile ai taralli monrealesi morbidi dentro? Proverò a farli prestissimo
Ciao Marina, noi abbiamo preparato la prima versione (senza la bollitura) che rassomigliano molto alla versione monrealese. Fammi sapere quando li proverai. A presto
Salve i taralli mi ricordano la mia Sicila è la mia infanzia .proverò a farle grazie!
Ciao Maria,grazie a te e fammi sapere
a presto
Vorrei sostituire i semi di anice con del liquore all,anice …quanto né devo mettere ?Grazie
Considerato che i semi d’anice non sono solidi che arricchiscono l’impasto, se vuoi aggiungere il liquore devi bilanciare il resto:
tanti grammi di liquido (liquore all’anice) aggiungi, tanto liquido che compone gli ingredienti della ricetta devi togliere.
a presto
Ottimi li faccio ogni anno , grazie sempre per le ricette. La glassa preferisco usare quella a caldo la scrivo di seguito per chi è interessato:
Glassa taralli
1 kg zucchero
250 gr. Acqua
Per la glassa: mettete in una casseruola lo zucchero e l’acqua, portare a ebollizione.
Cuocere finchè non diventa liquido, e tra due dita fa il filo (in quest’operazione fate molta attenzione perchè il composto è molto caldo).
Versate il composto poco alla volta in una ciotola e mescolare( con le fruste) fino a quando non assume una consistenza cremosa.
Immergete i biscotti nella glassa. e fate raffreddare.
Ciao Lidia, preferisco suggerire la glassa a freddo perchè quella a caldo richiede un po’ d’attenzione e anche un po’ d’esperienza