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Cassatelle

26 ottobre 2009 By Giovanni Cardella 30 commenti

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Le cassatelle, “cassateddi” in siciliano, sono dolci tipici del trapanese, e in generale di tutta la Sicilia, cambia soltanto il nome. Nel marsalese, per esempio, prendono il nome di “cappidduzzi” (cappellini). Anche se il termine cassatelle, fa subito venire in mente la cassata siciliana, dobbiamo precisare che sono totalmente diverse e che  hanno soltanto in comune – e non sempre – la crema di ricotta.

 

Noi vi proponiamo due versioni, la classica che prevede la crema di ricotta e l’altra, altrettanto buona, con la crema di ceci. Vi consiglio di provarle entrambe, non ve ne pentirete! La prova? Eccola: un proverbio siciliano recita: “cù nnappi nn’appi cassateddi i Pasqua”; cioè “chi ne ha avuto ne ha avuto cassatelle di Pasqua”, vale a dire che quando una cosa buona è finita, chi non ne ha avuto può restare con….l’acquolina in bocca.

La nostra amica di Trappeto (magnifico centro balneare in provincia di Palermo) Antonella Sanfilippo oltre ad averci fornito la foto delle cassatelle con crema di ceci, ci suggerisce che nella sua Trappeto è tradizione più antica e molto apprezzata quella di farcire questi dolci con crema di fagioli ottenuta con lo stesso procedimento con il quale si ottiene la crema di ceci.
Anronella ricorda ancora (con un cenno all’accortezza dei nostri avi) che le stesse cassatelle, in tempo di quaresima erano fonte di proteine oltre che di risparmio.

cassatelle-con-crema-di-ceci

Ingredienti per la crema di ricotta

1 kg  ricotta di pecora
700 grammi di zucchero
100 di cioccolato fondente a gocce
100 grammi di capello d’angelo (in mancanza si può usare la zuccata)
La buccia grattugiata di un limone

Ingredienti per la crema di ceci

800 grammi di ceci
300 grammi zucchero a velo
Cacao amaro
100 grammi di capello d’angelo a dadini (in mancanza si può usare la zuccata)
100 grammi di cioccolato fondente a gocce
Cannella

Ingredienti per la pasta

1 kg  farina di grano duro
150 grammi di strutto
100 grammi di zucchero
2 tuorli d’uovo
2 bicchiere di vino bianco
Olio di arachidi per friggere

Per guarnire

Zucchero a velo q.b.
Cannella in polvere q.b.

Procedimento

Prima di procedere decidete quale crema preparare

Crema di ricotta:

Passare al setaccio la ricotta e amalgamarla allo zucchero, aggiungere il cioccolato, il capello d’angelo a pezzettini,  la buccia di limone grattugiata e metterla da parte.

Crema di ceci:

Mettere in acqua per 24 ore i ceci e poi cuocerli. Per eliminare questo tempo, vi consigliamo di lessare i ceci con la pentola a pressione. Una volta cotti passarli al setaccio e amalgamarli con lo zucchero a velo, poco cacao amaro, cannella, cioccolato fondente, capello d’angelo e mettere da parte la crema.

A questo punto lavorare la farina con lo strutto fin quando siano ben amalgamati, aggiungere  i tuorli, lo zucchero e il vino che basta per ottenere un composto compatto e consistente, quindi avvolgerlo a palla nella pellicola e riporre in frigo per circa un’ora. Trascorso il tempo spianare la pasta sottilmente e ricavare dei dischetti, aiutandovi con un coppa pasta o un piattino da tè, dal diametro di 13 cm circa. Adagiare su una metà dei dischetti la crema, quindi spennellare i bordi, con gli albumi rimasti ben sbattuti, e ripiegare su stessi, in modo da formare una mezza luna. Pressare bene i bordi con le dita ed infine rifinirli con un coppa pasta o con la rotella adatta. Friggere in abbondante olio caldo e, appena dorati, metterli a sgocciolare su carta assorbente da cucina. Infine spolverare con lo zucchero a velo e la cannella.

A proposito di cassatelle

Cassateddi,  è un termine siciliano che indica un dolce composto da un involucro, di pasta frolla o simile, farcito in vari modi. Principalmente è la crema di ricotta a farla da padrona, tuttavia come dicevamo, le possiamo trovare farcite anche con  conserva. A Partinico e Lascari, in provincia di Palermo, ad esempio le preparano con una crema di ceci, zucchero, cannella, cioccolato e zuccata e sono altrettanto buone e simili a quelle con la crema di ricotta. A questa crema di ceci, in altre località, come ad Agira, in provincia di Enna, aggiungono le mandorle, mentre a Troina sempre  in provincia di Enna  troviamo le mandorle e sono tipici delle feste pasquali.

Archiviato in:Dolci Etichettato con:Pasticceria Siciliana

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Commenti

  1. trovato giusi dice

    28 marzo 2010 a 14:19

    ciao, qualcuno mi dare la ricetta dei cannoli al forno,grazie.

    Rispondi
    • Giovanni dice

      30 marzo 2010 a 09:37

      Ciao Giusi, che io sappia, nella pasticceria siciliana, i cannoli al forno non sono contemplati, a meno che sia una produzione locale di qualche zona della Sicilia. Consulta qui e troverai qualcosa di simile che potrai farcire con la crema di ricotta. Sperando di esserti stato utile, ti ringrazio per il commento e ti aspetto con altri commenti. A presto.

      Rispondi
  2. vincenzo dice

    22 gennaio 2011 a 21:30

    ciao Giovanni , le tue ricerche’ sono favolose. nel mio paese si riepivano pure’ di una crema fatta di fagioli (quelli dal coloro marrone ) .

    Rispondi
  3. mario dice

    7 luglio 2011 a 16:09

    a castelvetrano li cassateddi si chiamano ravioli e si usano come omaggio delle fidanzate alle suocere il giorno del fidanzamento, mai a pasqua…

    Rispondi
  4. InnocenzoIII dice

    16 ottobre 2011 a 09:43

    Scusate, ma cos’è il capello d’Angelo? Io ho cercato: Bambagia silicea?
    Dove la trovo? la prossima invasione aliena è prevista per il 2013, nel mentre che faccio?

    Rispondi
  5. Giovanni dice

    16 ottobre 2011 a 12:39

    Ciao Innocenzo, intanto complimenti per il tuo simpaticissimo commento, e poi, prima della prossima invasione aliena, puoi impiegare pochissimo del tempo rimanente a consultare questo link (clicca qui).
    A Palermo, in pasticceria, si usa chiamare capello d’angelo quella particolare zuccata che spesso è impiegata in molti dolci, come ad esempio nella cassata siciliana. Speriamo di aver risolto il dilemma. Grazie ancora per la tua sagacia. A presto.
    Ricette di Sicilia

    Rispondi
  6. angela dice

    27 novembre 2011 a 21:53

    ragazzi da provare la versione con i ceci…..na cosa buonissima..non sembrano per nulla ceci…mia madre li prepara e garantisco al 100%…solo che non mette cacao in polvere nella farcitura..aggiunge il cioccolato a pezzi solo quando i ceci già passati si sono raffreddati xchè altrimenti si scioglie e il ripieno diventa troppo scuro.. per impastare usa il vino di casa quello nostrano…non so se sono riuscita a spiegarmi..

    Rispondi
  7. Salvo dice

    28 novembre 2011 a 16:17

    Dalle mie parti i capelli d’angelo sono un dolce fatto con le uove, si cuociono in padella molto sottili, (anche + sottili delle crepes) e poi si tagliano a striscioline molto sottili e si condiscono con miele e cannella! molto buoni 😉

    Rispondi
    • Giovanni dice

      1 dicembre 2011 a 19:16

      Ciao Salvo, conosciamo questo semplice e spettacolare dolce che presto inseriremo fra le nostre ricette, tuttavia, nel palermitano, per capello d’angelo si intende quella particolare zuccata che può tagliarsi in nastri sottili per poi decorare vari dolci. Classico esempio di impiego è nella cassata siciliana. A presto

      Rispondi
  8. Nidalea dice

    17 dicembre 2011 a 10:35

    Buon giorno, mi sono appena registrata e oggi proverò a fare le cassatelle e le posterò nel mio blog…speriamo bene
    Nidalea

    Rispondi
  9. angelina dice

    6 gennaio 2012 a 17:03

    salve giovanni said il capello d´angelo che forse ti riferisci sopra é la frutta candita che si ottine dalle zucchine della tenerume …altro fantastico piatto del palermitano …io comunque preferisco il riso e pezzettini di cacio cavallo …pero´ é un vero peccato che la tenerume sia in estate …ciaooo e alla prossima

    Rispondi
    • Giovanni dice

      9 gennaio 2012 a 10:05

      Ciao Angelina, il capello d’angelo a cui mi riferisco e questo (clicca qui). Si ottiene con una particolare zucca detta “virmiciddara”, si può ricavare probabilmente anche con la zucchina lunga dei tenerumi e, addirittura, con la buccia del cocomero o il melone bianco.
      Per i tenerumi ti consiglio di cucinarli in estate, surgelarli e quindi mangiarli in inverno. In una giornata fredda è una minestra appropriata che ti fa venir voglia d’estate. A presto

      Rispondi
  10. andrea amoroso dice

    20 agosto 2012 a 21:48

    ok degusterò le cassatelle siciliane seguendo la ricetta di sopra.
    ciao e tante grazie
    andrea

    Rispondi
  11. Mari dice

    26 marzo 2013 a 18:26

    Grazie per avermi riportato alla mente il dolce piu’ricorrente della mia infanzia,
    noi le chiamavamo cassatelle (traducendo dal dialetto all’italiano 🙂 e credo di averne mangiate alcune centinaia…. Oggi purtroppo non me le fa piu’ nessuno e vorrei provarci da sola. Una domanda: mamma non usava lo strutto, ma l’olio di oliva e metteva anche un po di vino bianco se non ricordo male….secondo voi qualipossono essere le dosi di olio e vino? E in ogni caso, con che cosa si puo’sostituire lo strutto?

    Grazie 1000! E tanti cari Auguri di Buona Pasqua!!!

    Rispondi
    • Giovanni dice

      4 aprile 2013 a 17:14

      Ciao Mari, si usa lo strutto, oltre che per tradizione, perché rispetto all’olio di oliva non modifica il gusto del dolce. Il vino è invece presente nella nostra ricetta, pertanto se proprio vuoi usare l’olio regolati, più o meno, con lo stesso peso dello strutto magari aggiungendolo poco per volta, in modo da ottenere un composto compatto e consistente. A presto

      Rispondi
  12. Serafina dice

    27 marzo 2013 a 22:52

    Vi dirò quando li avrò fatti grazie a dopo

    Rispondi
  13. Cucinissima dice

    10 aprile 2013 a 12:59

    Una buona ricetta da provare, complimenti!

    Rispondi
  14. Vito dice

    23 giugno 2013 a 14:34

    Salve, desideravo sapere in merito alla preparazione delle cassatelle siciliane, gli ingredienti per rendere la pasta croccante!! grazie

    Rispondi
    • Giovanni dice

      6 agosto 2013 a 09:29

      Ciao Vito, puoi provare ad aggiungere più zucchero. Evidentemente devi togliere farina pari ai grammi di zucchero aggiunto. Poi, scusa la mia curiosità, perché più croccanti quando la caratteristica di queste cassatelle è la sofficità? A presto

      Rispondi
  15. VITO dice

    28 giugno 2013 a 15:32

    Salve Giovanni,da tempo cerco la ricetta per la preparazione delle cassatelle siciliane. Come posso rendere croccante la pasta? Quale ingrediente posso aggiungere? Aspetto la sua risposta, grazie!!

    Rispondi
  16. sharon dice

    25 novembre 2013 a 10:42

    io sugnio siciliana e vengo da palermo e mi piaciono un sacco

    Rispondi
  17. giusy dice

    22 dicembre 2013 a 22:54

    grazie per la ricetta dei cappiduzzi

    Rispondi
  18. Matteo dice

    15 febbraio 2015 a 06:33

    Salve, sono marsalese e leggendo la vostra definizione di cappidruzzi e cassatelle per noi marsalesi mi sono permesso di dire le cose come sono in realtà. Il termine cassateddri a marsala non indica per niente il dolce ripieno di ricotta ma bensì un altro dolce tipo biscotto (in realtà è più morbido di un biscotto) ripieno di una passata di fichi rigorosamente seccati al sole….intagliati successivamente con una lametta da barba (piccole opere d’arte) una pennellata di zucchero sciolto e una bella manciata di zuccherini colorati. I cappidruzzi sempre per noi marsalesi sono soffici fagottini di pasta fritta (non vi elenco la ricetta precisa ma più o meno è come la vostra) e ripiena di ricotta condita con zucchero, cioccolato fondente e scorza grattuggiata di limone e spolverizzati di zucchero a velo. Saluti

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      7 marzo 2015 a 19:02

      Ciao Matteo, grazie per le puntuali precisazioni. A presto

      Rispondi
  19. Agata dice

    18 marzo 2015 a 01:43

    Ma le cassatelle non si fanno al forno? Comunque proverò a fare questa e complimenti.

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      22 marzo 2015 a 10:19

      Ciao Agata, E’ possibile, ma queste sono quelle fritte. A presto

      Rispondi
  20. loredana dice

    22 marzo 2015 a 12:00

    Salve, vorrei sapere se nella preparazione si puo’ sostituire lo strutto con il burro o la margarina e se le cassatelle si possono conservare per qualche giorno o devono essee consumate in giornata. La ringrazio anticipatamente!

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      12 aprile 2015 a 11:01

      Ciao Loredana, innanzitutto ci scusiamo per il ritardo; cause di forza maggiore ci hanno impedito di essere solleciti come solito. Si può usare il burro (personalmente la margarina cerco di non usarla), tuttavia non conosco il risultato finale. Per qunto riguarda la consumazione sarebbe opportuno gustarle ancora tiepide, tuttavia sono buone anche fredde. A presto

      Rispondi
  21. cosimo gioia casteduvitranisi.ora australianu dice

    16 dicembre 2015 a 03:57

    mia mdre li faceva durante tutto l’anno quannu avia tenpu tra la canpagna ,e cummateri con i figli sono buonissimi’mene mangerei uno subito saluti Cosimo GIOIA CASTELVETRANESE HA VITA

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      16 dicembre 2015 a 20:24

      Ciao Cosimo, te le offro virtualmente! Un abbraccio dalla Sicilia. Buone feste e a presto
      Ricette di Sicilia

      Rispondi

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La storia che accompagna questo sito, che non vuole essere un manuale della cucina siciliana, né tanto meno quello della ricostruzione del suo passato, è iniziata grazie alla grande passione di mia moglie Giulia, per la cucina in generale e per quella siciliana in particolare. Fin da bambina, con la solita ardente speranza di trovare “qualcosa di buono”, era solita leggere e raccogliere ricette e quant’altro riguardasse l’arte culinaria. Questa continua voglia di sapere, leggere, studiare e archiviare - che prosegue imperterrita - associata alla sua dote di cuoca sopraffina, le ha permesso di costruire un sconfinato archivio di esperienze e informazioni. Nel 2008 tutto ciò, unito al mio forte interesse per la cucina siciliana e alla grande collaborazione di mia figlia Laura e il marito Gabriele, ha permesso di far nascere due blog: Ricette di Sicilia e Magie in cucina. Dopo sette anni, grazie sopratutto al grande interesse mostrato da tutti voi che ci sostenete da ogni parte del mondo, siamo molto orgogliosi di questo piccolo contributo che riusciamo a darvi giorno dopo giorno.

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