La minestra di lenticchie, zucca e finocchietto è una semplice meraviglia per semplicità e gusto. Questo legume, prodotto tipico dell’isola in provincia di Palermo si è guadagnato il diritto a far parte dei Presidi slow food siciliani.
Presidi che hanno lo scopo di studiare, difendere e divulgare le tradizioni agricole ed enogastronomiche mondiali, e con l’intento di consegnare il piacere di oggi alle generazioni future.
Ingredienti
gr 300 lenticchie di Ustica
gr 500 zucca gialla
gr 200 pasta corta
un mazzetto finocchietto selvatico
un cuore di sedano con le foglie
una carota
una cipolla
quattro pomodori maturi
un ciuffo di prezzemolo
olio extravergine d’oliva
sale e pepe q.b.
Procedimento
Pulire il finocchietto e tagliarlo grossolanamente. Sbucciare la zucca e tagliarla a dadini. Mettere le lenticchie in acqua fredda per un paio d’ore. Pulire il pomodoro pelarlo e tagliarlo grossolanamente. Tritare carota, sedano, prezzemolo, cipolla e farli appassire in una padella con abbondante olio. A questo punto aggiungere la zucca, le lenticchie ben sgocciolate e il finocchietto selvatico. Fare insaporire per un paio di minuti e unire i pomodori pelati. Aggiungere l’acqua necessaria per la minestra e far cuocere a fuoco moderato. A fine cottura aggiustare di sale e pepe e, se occorre, aggiungere altra acqua per cuocere la pasta.
Servire calda con un filo dolio.
A proposito di lenticchie di Ustica
Fonte:http://www.agrinnovazione.regione.sicilia.it/agroalimentare/pubblicazioni/file/presidi_della_sicilia.pdf
“quelle di Ustica sono lenticchie piccolissime. Di colore marrone scuro, crescono bene sui terreni lavici dell’isola, particolarmente fertili, senza impiego di concimi né diserbanti (le erbette infestanti sono tolte manualmente con una zappetta). Seminate a gennaio si raccolgono a metà di giugno. Le piantine, lasciate seccare nel campo, si sradicano e si raccolgono in covoni, poi sistemati sull’aia e battuti. Prima della nascita del Presidio, si calpestavano i covoni con grosse pietre trascinate con l’aiuto degli asini e poi si lanciavano in aria con un tridente in modo che il vento, una presenza costante sull’isola, separasse le lenticchie dalla paglia. Con la nascita del Presidio sono stati ripristinati molti terreni abbandonati e le lenticchie, prima destinate solo al consumo locale, hanno incominciato a essere commercializzate e conosciute anche fuori dall’isola”…
Buongiorno Giovanni.
L’ho preparata e mi sono deliziata assai con questa minestra.
Personalmente ho usato della zucca mantovana (che rimane più croccante) e non ho messo pasta.
Una vera delizia.
grazie per la condivisione.
Lascio qui il mio link con ricetta e foto.
alla prossima
cinzia
http://www.ilfornoincantato.it/2015/11/minestra-di-lenticchie.html