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Sfincione bianco di Bagheria

4 Luglio 2015 By Giovanni Cardella 20 commenti

sfincione-bianco-bagherese-[680 2016]

Lo sfincione bianco di Bagheria è una fantasia di profumi e, sopratutto, una fusione di semplici ingredienti che poi armonicamente esplodono in sapori unici nel suo genere.


Bagheria, alle porte di Palermo, è la patria di questa speciale leccornia e fa parte del menù delle vigilie del periodo natalizio. Questo spazio di tempo parte dal 7 dicembre, Vigilia dell’Immacolata ed inizio del ciclo natalizio, e si conclude il 6 Dicembre festa dell’Epifania.
La caratteristica esclusiva dello sfinione bianco di Bagheria sta nell’assenza della salsa di pomodoro e quindi bianco alla vista. A Bagheria viene preparato in due versioni: con primosale oppure con questo stesso formaggio  arricchito con la ricotta di pecora.
Quella che vi proponiamo è la seconda versione che caldamente vi consigliamo.

La ricetta è per due teglie da 33 cm di diametro si ricavano circa 12 porzioni

Ingredienti per la pasta

500 grammi di farina rimacinata (di grano duro)
500 grammi di farina 0 (ancora meglio farina manitoba)
500 grammi di acqua tiepida
20 grammi lievito di birra
1 cucchiaio di zucchero
½ di bicchiere d’olio
20 grammi di sale

Ingredienti per il condimento

sei cipolle bianche di media grandezza
gr 250 mollica di pane bianco fresco, senza la crosta e sbiciolato
gr 100 caciocavallo semistagionato grattugiato
gr 350 primosale
kg 1 ricotta di pecora
sarde salate sciacquate e diliscate q.b.
pepe q.b.
origano q.b.

Procedimento

Mettere le farine setacciate sulla spianatoia e aggiungere il lievito sminuzzato a pezzettini con lo zucchero.
Aggiungere poca acqua tiepida, impastando con i pugni, finché il composto risulti abbastanza compatto. A questo punto cominciare ad aggiungere piccole dosi di sale sulla spianatoia assieme a poca acqua tiepida. Impastare, sempre con i pugni, aggiungendo poco per volta l’olio e rigirare la pasta su stessa fin quando non si ottiene un impasto morbido, elastico e ben amalgamato. A questo punto si noteranno le bollicine di lievitazione. Porre l’impasto in una ciotola oliata, tagliare la superficie con due tagli incrociati ricoprire la ciotola con pellicola, metterlo in un luogo tiepido coperto con un panno di lana e lasciarlo lievitare per circa due ore (deve raddoppiare il volume).
Intanto affettare finemente la cipolla e farla ammorbidire in abbondante olio, poca acqua. È importante che la cipolla sia stufata e non fritta. A cottura ultimata filtrala dall’olio e metterla da parte.
Nello stesso olio fare tostare la mollica sbriciolata in modo che alla fine sia ben intrisa d’olio e quasi dorata. A questo punto toglierla dalla padella e metterla a raffreddare.
Preparare il primosale tagliandolo a fette, non troppo sottili. Riprendere la mollica di pane, ormai fredda, e amalgamarvi il caciocavallo grattugiato, una macinata di pepe e una manciata di origano.
Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume, dividerlo in due parti uguali e adagiarli nelle teglie ben oliate. Versare un po’ d’olio sull’impasto e aiutandovi con la punta delle dita, delicatamente, ricavare due dischi dallo spessore di due tre centimetri. A questo punto, preriscaldare il forno statico a 240° e procedere con i condimenti: spezzettare le sarde salate e conficcarle delicatamente sull’impasto; mettere in tutta la superficie il primosale affettato; adagiare sul primosale fette di ricotta e spalmarla delicatamente; cospargere sulla ricotta la cipolla messa da parte in precedenza; spolverizzare con la mollica di pane in modo da ricoprire bene il tutto.

Sfincione-bianco-bagherese-[680-2]

Mettere in forno e dopo venti minuti abbassare la temperatura a 220° e far cuocere per altri venti minuti. Tuttavia, è bene controllare perché la temperatura dei forni può variare.

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Commenti

  1. Claudio dice

    15 Luglio 2015 a 20:28

    Ciao Giovanni ricetta eccellente.
    Spero poterla “provare” al più presto.

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      27 Luglio 2015 a 12:08

      Ciao Claudio, sono certo che sarai piacevolmente colpito. Pensa che noi l’abbiamo preparato in luglio; periodo in cui, dalle nostre parti, per antiche tradizioni, la ricotta è bandita dalle tavole. il risultato è stato sorprendent. Facci sapere. A presto

      Rispondi
      • Claudio dice

        24 Dicembre 2015 a 13:27

        Provato!! A noi è piaciuto moltissimo. Tanti auguri per le prossime festività. Un abbraccio ,
        Claudio

        Rispondi
        • Giovanni Cardella dice

          25 Dicembre 2015 a 09:56

          Ciao Claudio,tanti auguri a te Claudio.

          Rispondi
      • ROSA MARIA ANNA DI FRANZA dice

        8 Maggio 2019 a 18:43

        grazie per la ricetta ma non ho capito la temperatura del forno prima…. e dopo a 220°
        “Mettere in forno e dopo venti minuti abbassare la temperatura a 220° e far cuocere per altri venti minuti. Tuttavia, è bene controllare perché la temperatura dei forni può variare.”

        grazie e buon lavoro . complimenti

        Rispondi
        • Giovanni Cardella dice

          28 Maggio 2019 a 20:56

          Ciao Rosa Maria, devi mettere in forno preriscaldato a 240° per venti minuti e poi, abassa la temperatura a 220°, e completa la cottura.
          Poi ho aggiunto …”tuttavia, è bene controllare perché la temperatura dei forni può variare.” perchè le temperature del forno di casa puo’ variare.
          Restiamo a tua disposizione
          A presto

          Rispondi
  2. SILVY dice

    21 Agosto 2015 a 12:52

    Finalmente! questa ricetta è quella dello sfincione che ricordo da bambina con tante cipolle il pane raffermo e soprattutto senza sugo ! Grazie , nella mia manca solo la ricotta ma il gusto ed il profumo è comunque ineguagliabile.

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      22 Settembre 2015 a 10:33

      Ciao Silvy, tante, tante cipolle e la ricotta completa a meraviglia questo sfincione veramente insuperabile per gusto e profumo inebriante. A presto

      Rispondi
      • Maria dice

        23 Dicembre 2015 a 23:21

        Ottimo lo sfincione di Bagheria. lo ho mangiato dopo tanti anni un mese fa .Squisito

        Rispondi
  3. Anna dice

    9 Gennaio 2017 a 19:26

    Buonissimo, spettacolare!! detto da una vera Bagherese!!! complimenti per lo sfincione e per tutte le tue ricette!! Ciao a presto!!

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      9 Gennaio 2017 a 21:07

      Ciao Anna, piacere di incontrarti anche qui. La ricetta descritta sjul blog me l’ha data, una decina di anni fa, una mia cara amica bagherese. Ricordo benissimo che assieme alla ricetta mi raccomandò di non lesinare mai nelle cipolle! Insomma, per farla breve, da buon palermitano, posso dirti che questo sfincione lo prefersco a quello tipico di Palermo. A presto

      Rispondi
  4. anna dice

    11 Gennaio 2017 a 17:42

    Hai proprio ragione, quello bagherese supera quello palermitano ma io sono di parte!!!! Ciao e ancora complimenti!

    Rispondi
  5. Maria dice

    7 Dicembre 2018 a 21:40

    Oggi sono stata a Bagheria ed ho mangiato questo squisito sfincione , ho cercato la ricetta su google e la prima ricetta che vedo è quella di Gionanni Cardella.
    Le tue ricette sono tutte super facili e riuscitissime, ti seguo ormai da anni ed ho un archivio personale di tutte le bontà, palermitane e non, che pubblichi, molte delle quali provate e riprovate.
    Continua così, buone feste a te e Giulia.

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      15 Dicembre 2018 a 19:19

      Ciao Maria, anche se hai mangiato questo sfincione a Bagheria ti consiglio di provare aance questa ricetta. Posso soltanto dirti che, da buon palermitano, questo sfincione è veramente insuperabile. Personalmente lo preferisco a quello tradizionale della mia città.
      Sereno Natale e buone festa a te anche da parte di Giulia

      Rispondi
  6. Antonio dice

    1 Gennaio 2019 a 10:25

    Ciao Giovanni che tipo di cipolle ci metti sullo sfincione anche perché ce ne sono tanti tipi ciao grazie

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      7 Gennaio 2019 a 14:15

      Ciao Antonio, le cipolle bianche (come suggerisco nella ricetta). In mancanza puoi usare tranquillamente le dorate. A presto

      Rispondi
  7. Rita dice

    2 Marzo 2019 a 09:20

    Ciao Giovanni sono una bagherese trasferitasi a ferrara oggi farò lo sfincione con la tua ricetta! Con una piccola variante, il primo sale lho fatto io ieri sera quindi sarò ancora più soddisfatta, grazie x i tuoi consigli

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      6 Marzo 2019 a 11:02

      Ciao Rita, la mia è un’ottima ricetta ma con il tuo prmosale sarà super!!!
      Grazie a te per essere una di noi

      Rispondi
  8. Marcello dice

    13 Agosto 2020 a 16:43

    Ciao Giovanni, sono tuo cugino Marcello, di Milano…. ero molto diffidente a infrangere le tradizioni palermitane facendo uno sfincione senza pomodoro, poi ho letto la tua ricetta e con gli ingredienti trovati qui in Lombardia mi sono cimentato a fare lo sfincione bagherese, versione light (senza ricotta). È venuto sublime! La prossima volta lo farò con la ricotta di pecora.

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      25 Agosto 2020 a 12:59

      Cia Marcello, sono felice di sentirti e di sapere che ti sei cimentato con una ricetta che io prediligo.
      Ti posso garantire che se usi anche la ricotta DI PECORA lo troverai ancora più accattivante. Fammi sapere
      Un abbraccio fotrte per te Annamaria e Laura

      Rispondi

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