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Gattò di patate

19 Marzo 2009 By Giovanni Cardella 16 commenti

Gateau o gattò di patate

Il gattò di patate, dal francese gateau (si pronuncia gatò) ci ricorda l’influenza francese nella cucina siciliana. Nel seicento, non c’era casa aristocratica palermitana che non avesse un cuoco francese, il monsù cosi chiamato dai siciliani deformando il francese monsieur.

 

Ingredienti

Kg. 1,500 di patate
200 grammi prosciutto cotto
250 grammi di mozzarella fiordilatte
3 uova
150 grammi caciocavallo grattugiato (o parmigiano)
Pangrattato
Sale e pepe q.b.
Noce moscata secondo gradimento
Olio
Burro

Procedimento

Lessare le patate, passarle al setaccio in una ciotola capiente. Mentre sono ancora tiepide unire una bella noce di burro e amalgamarla all’impasto. Fare raffreddare, quindi unire le uova,  il formaggio grattugiato, sale e pepe e una spolverata di noce moscata. Amalgamare bene il tutto in modo da ottenere un impasto morbido.
Ungere una teglia con l’olio e versarvi il pangrattato e fare in modo che aderisca anche alle pareti della teglia. Depositare poco più della metà patate setacciate e foderare il fondo e le pareti. Disporre le fette di prosciutto e la mozzarella tagliata a fette. Ricoprire il tutto con le rimanenti patate, livellare e saldare ai bordi. Ungere con poco olio e spolverare con il pangrattato in modo da formare un velo. Cospargere in superficie qualche fiocchetto di burro e mettere in forno caldo per una ventina di minuti, e comunque fin quando sarà ben dorato.

PER LA VIDEO RICETTA CLICCA QUI SOTTO:

 

 

Variante:

La farcia può anche essere costituita da ragù di carne o melanzane e formaggio primosale, il gusto eccellente risulterà un po’ più deciso.

 

Curiosità

Il monsù era sempre artefice di piatti eccezionali, e fra i tanti  che la storia ci ha tramandato troviamo tanti pasticci e timballi. Il gattò di patate, infatti non è altro che un timballo di patate.
Preparato in tutte le famiglie siciliane, è però anche un piatto che spesso si trova nelle rosticcerie palermitane. Il classico, da rosticceria, è quello che viene farcito con melanzane fritte,  formaggio primosale e caciocavallo. Ma alla pari segue quello dove l’ingrediente per guarnire è il ragù di carne e piselli.
Quello che vi proponiamo è la variante familiare che risulta più leggera per la digestione. In ogni caso, le tre versioni sono pietanze gradevoli all’occhio, ma soprattutto al palato.

Archiviato in: Rosticceria, Secondi Etichettato con:ortaggi siciliani, rosticceria siciliana

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Commenti

  1. Angela dice

    8 Maggio 2009 a 09:43

    Splendida ricetta, quindi se decido di fare quello con le melanzane, dispongo al centro uno strato di melanzane fritte, uno strato di formaggio primo sale e ricopro con le patate? Grazie, ho scoperto ora il Vostro sito, sono entusiasta per le ricette inserite.

    Rispondi
  2. antonina dice

    5 Novembre 2009 a 21:08

    ricetta buona,gustosa e veloce da preparare complimenti per il sito.

    Rispondi
    • Giovanni dice

      6 Novembre 2009 a 11:27

      Ciao Antonina mi trovi d’accordo. E’ una ricetta che spesso prepariamo sia per la facilità ma soprattutto per il successo. Ti ringraziamo per i complimenti al sito e ti invitiamo a continuare a starci vicino perchè avrai ancora tante occasioni per preparare altre pietanze siciliane. Anzi se non l’hai già provata ti consiglio di preparare le “sarde a linguata” ancora un piatto semplice e dal gusto eccezionale. Infine ti segnalo un’altra ricetta si tratta del “budino di patate americane” anche questo semplice piatto sono sicuro diverrà un tuo cavallo di battaglia. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di quest’ultima ricetta e del sito magie in cucina. Grazie.

      Rispondi
  3. anna dice

    17 Marzo 2010 a 20:12

    E’ ottimo,come lo faceva mia nonna Grazie mille

    Rispondi
  4. Liz dice

    10 Dicembre 2010 a 17:13

    L’ho appena fatto, è buonissimo! Io ho messo: delle melanzane a cubetti fritte in pochissimo olio, primosale, caciocavallo e prosciutto cotto.
    Grazie mille per tutta questa bontà che condivide con noi. A presto!

    Rispondi
  5. Giovanni dice

    13 Dicembre 2010 a 20:15

    Ciao Liz, Grazie a te per condividere con noi le tradizioni della nostra terra. Proveremo la tua ricetta che ci sembra rispecchi in pieno le nostre usanze.
    A presto

    Rispondi
  6. Gabriella dice

    29 Dicembre 2010 a 11:57

    Ottimo anche con mortadella e primosale. Una mia zia lo preparava in padella, leggermente oleata. Ci vuole, però, molta abilità nel girare il gattò. Fatta la doratura da un lato, lo faceva scivolare in un piatto da portata ci metteva la padella sopra e con un movimento veloce girava… lo rimetteva in padella dall’altro lato e completava la doratura. Veramente ottimo!!!

    Rispondi
  7. Giovanni dice

    8 Gennaio 2011 a 12:48

    Ciao Gabriella proveremo a cimentarci con il gattò fritto in padella. Penso sia ottimo. A presto

    Rispondi
  8. isabella dice

    28 Gennaio 2011 a 19:25

    non lo ancora provata ma sara sicuramente un successo.
    italiana all`estero

    Rispondi
  9. Giovanni dice

    5 Febbraio 2011 a 11:15

    Ciao Isabella, facci sapere quando proverai a realizzarlo.
    A presto
    Ricette di Scilia.net

    Rispondi
  10. angelina dice

    6 Gennaio 2012 a 16:51

    bellissima pagina …trovo il dialetto nelle ricette molto bello …e le ricette quasi fedelissime ….perche´ricordiamoci che le ricette antiche sono quello che ci hanno trasmesso nonne e mamme e per me anche papa´…e per esempio mia madre e mia nonna mettevano neö gatto´anche il prezzemolo … bellissima veramente a presto

    Rispondi
  11. Francesco Costanza dice

    5 Marzo 2012 a 11:11

    il nostro caro gattò ò grattò (come diciamo a Palermo)… negli ultimi anni vedo persone prepararlo con le buste di purè liofilizzato dicendomi che è uguale e si fa prima….ma per piacere! Io dico sempre se devi fare una cosa falla bene oppure lascia perdere piuttosto che accontentarti di un surrogato. Ho voluto sfogarmi di questa cosa, per una pietanza che adoro….ciao

    Rispondi
  12. Valerio dice

    6 Agosto 2012 a 14:02

    Devo dire, che oltre alle ricette, per altro magnifiche – in sicilia si mangia anche con gli occhi, oltre che con la bocca, si sente il sapore del passato della mia sicilia. La nostra tradizione è unica al mondo, senza offesa per nessuno naturalmente. Non possiamo farci niente, la classe è classe!!! Tutto il resto e cibo cucinato, niente di più… Vivo da molti anni lontano dalla mia terra e ogni volta che preparo un piatto siculo riscuote sempre molto successo. Quindi a giusta ragione posso affermare, se me lo concedete, che tradizione, cultura si fondono in un armonia di sapori alchemici apprezzati da tutto il mondo. Ma sia ben inteso che in italia si mangia, e si beve meglio, ovunque si vada, non c’è regione o provincia italiana che non abbia piatti succulenti da offrire al turista. In sicilia la “stratigrafia” sociale ed antropologica ha lasciato le proprie tracce rendendoci singolari anche nella preparazione di patti che rievocano culture diverse. Un cordialissimo saluto a tutti voi.

    Rispondi
    • Giovanni dice

      23 Agosto 2012 a 13:40

      Ciao Valerio, come non essere d’accordo? Condividiamo ogni tua parola, confermando che in Italia si mangia bene ovunque. Un affettuoso abbraccio
      Ricette di Sicilia

      Rispondi
  13. gabriella dice

    27 Ottobre 2012 a 18:31

    Complimenti!! Bel sito, menoi male che esistono persone come voi che tramandano le tradizioni siciliane doc^^.
    Io sono palermitana e vivo al nord da piccola ma la mia mamma mi ha passato parecchie ricette prima di lasciarci..e le vostre rispecchiano proprio la tradizione palermitana!!!
    Avevo un rimpianto..anzi 2 ..non sapevo la ricetta delle sarde a beccafico e del gatto’ col ragu’..Grazieeeeeee

    Rispondi
    • Giovanni dice

      4 Novembre 2012 a 14:00

      Ciao Gabriella, i tuoi complimenti ci fanno particolarmente piacere perché, in un certo senso, noi cerchiamo di fare un po’ quello che ha fatto la tua mamma, soltanto che vorremmo trasmettere a chi ci legge le nostre esperienze familiari. Siamo anche soddisfatti del fatto che hai potuto apprendere delle sarde a beccafico e del gattò di patate con il ragù. Facci sapere di altre prove fatte con le nostre ricette. A presto
      Ricette di Sicilia

      Rispondi

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