Molti appassionati di cucina e di gusto conoscono l’Associazione Slow Food e l’importanza del lavoro svolto su tutto il territorio italiano. Per gli amici che invece non conoscono questa importante realtà crediamo di fare cosa gradita dedicando un post all’associazione italiana che ha contribuito, e continua con successo, alla riscoperta e alla salvaguardia delle eccellenze gastronomiche del nostro paese.
Tutto nacque nel 1986 con la costituzione dell’associazione Arcigola a Bra, nelle langhe cuneesi, una evoluzione della Libera e Benemerita Associazione Amici del Barolo. Uno dei principi fondamentali dell’associazione fu la riscoperta del mangiare inteso come piacere, una sorta di antitesi al dilagante, all’epoca, fenomeno dei Fast Food. Nel 1989 nacque a Parigi, all’Opéra Comique, il movimento internazionale Slow Food nel quale confluì l’italiana Arcigola.
Da quel momento furono davvero tante le attività e gli eventi organizzati in Italia sotto la bandiera di Slow Food, ma una delle iniziative più importanti è senza dubbio l’istituzione dei Presidi Slow Food a livello regionale. Nel 1999, continuando il lavoro fatto con l’Arca del Gusto, iniziò infatti lo studio e la catalogazione di prodotti tipici, specie vegetali e persino razze animali. L’obiettivo era fin dal principio quello di salvaguardare la biodiversità di questo patrimonio, difenderlo dall’evoluzione delle produzioni industriali e dall’inevitabile e conseguente oblio.
Nel 2008 venne registrato il marchio dei Presidi Slow Food unitamente al regolamento sull’utilizzo dello stesso da parte dei produttori. Possono fregiarsi di questo ormai prestigioso marchio soltanto i produttori che hanno sottoscritto il regolamento impegnandosi a seguire i rigidi disciplinari di produzione previsti per il proprio presidio.
Per noi consumatori la presenza del marchio dei Presidi Slow Food è una garanzia di qualità, un’assicurazione sulla genuinità del prodotto che mette al riparo dai falsi e dalle contraffazioni. Per i produttori non è soltanto un’etichetta in più, ma significa poter contare su assistenza e consulenza, oltre ad una valorizzazione sui mercati per quelle produzioni “povere” e tendenzialmente poco remunerative.
Attualmente i Presidi Slow Food italiani sono 201, la nostra bella Sicilia ne può contare ben 27; si tratta di formaggi, ortaggi, frutti, pane, dolci e razze animali prodotti o allevati sul territorio isolano e che grazie al riconoscimento del Presidio possono essere apprezzate e diffuse anche a livello internazionale.
Presidi Slow Food Sicilia:
Aglio Rosso di Nùbia
Ape Nera Sicula
Asino Ragusano
Cappero di Salina
Capra Girgentana
Cipolla di Giarratana
Cuddriredda di Delia
Fagiolo Badda di Polizzi
Lenticchia di Ustica
Limone Interdonato
Maiorchino
Mandarino Tardivo di Ciaculli
Manna delle Madonie
Masculina da Magghia
Melone Purceddu d’Alcamo
Oliva Minuta
Pane tradizionale di Lentini
Provola dei Nebrodi
Provola delle Madonie
Razza Modicana
Sale Marino integrale artigianale di Trapani
Suino nero dei Nebrodi
Susine Bianche di Monreale
Vastedda del Belice
E’ nostro intento recensire nel tempo ognuna dei queste eccellenze della gastronomia Siciliana, magari dopo una accurata degustazione e provare ad inserire nelle nostre ricette tipiche questi prodotti.
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