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Taralli siciliani con glassa di zucchero

30 Maggio 2009 By Giovanni Cardella 37 commenti

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I taralli siciliani sono dei dolci tipici della pasticceria palermitana. Sono dei bisotti particolari a forma di ciambella, o a forma di S, il cui impasto si ottiene da una pasta dolce ala quale si aggiungono strutto e liquore all’anice, e infine vengono lessati e poi cotti al forno. Talvolta si preferisce sostituire al liquore i semi di anice.

Esiste un’altra versione, uguale negli ingredienti dove i biscotti non vengono lessati ma direttamente infornati. Ricordiamo altresì che questi dolci sono caratterstici dell’Italia meriodionale e che tra i migliori, rammentiamo quelli che vengono prodotti a Palermo, Monreale e Cerda.

Pubblicando la ricetta di questo biscotto, molto dolce e aromatico, sappiamo di esaudire un desiderio espresso, qualche tempo fa, da “paciughina”.

Ingredienti per la pasta

1 kg di farina 00
Una bustina di lievito per dolci
200 grammi di strutto
300 grammi zucchero semolato
Quattro limoni (servono circa 60 grammi  di succo più la buccia grattugiata per l’impato, il resto del succo servirà per la glassa)
10 grammi ammoniaca per dolci
15 grammi di semi di anice
Quattro uova
Due prese di sale
Latte q.b.

Ingredienti per la glassa

500 grammi zucchero a velo
Latte circa 35 grammi
Succo di limone circa 100 grammi (residuo dei quattro limoni)

Procedimento

Dopo aver setacciato la farina assieme al lievito, amalgamarvi tutti gli ingredienti escluso il latte. Lavorare bene gli ingredienti, quando saranno ben amalgamati aggiungere il latte indispensabile, al fine di ottenere un composto abbastanza morbido. Dall’impasto ottenuto ricavare dei bastoncini, attorcigliarli su se stessi e unire le due estremità in modo da formare delle piccole ciambelle,  o delle forme a esse. Preparare una teglia rivestita di carta-forno posarvi i biscotti e mettere in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora. Nel frattempo  preparare la glassa con lo zucchero a velo al quale uniremo il latte e il succo di limone.
In una ciotola versare lo zucchero a velo con il latte,  il succo di limone e, con una forchetta, cominciare ad amalgamare. Continuare a sbattere in modo da non formare grumi e alla fine dovrete ottenere un composto scorrevole e liscio. Con questa glassa spennellare i “tatralli” e rimetterli in forno a 160°, per circa cinque minuti.
Nota: di questa ricetta esiste una versione dove la pasta è composta da 1 Kg. di farina, 200 grammi di zucchero semolato, semi di anice, otto uova e 20 grammi di strutto. Dopo aver ottenuto l’impasto e confezionato i taralli, prima di passarli al forno, metterli in acqua bollente con un pizzico di sale e, quando verranno a galla sgocciolarli  e passarli in una teglia imburrata che infine metteremo in forno. A cottura ultimata procedere come nella ricetta descritta (da dopo l’uscita del forno).

Archiviato in: biscotti, Dolci Etichettato con:Cucina Siciliana, glassa

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Commenti

  1. Fabio dice

    30 Maggio 2009 a 11:47

    Ho gustato i Taralli nel mio ultimo viaggio in Sicilia deliziosi.
    Complimenti per la ricetta !!!
    🙂

    Rispondi
  2. patrizia dice

    30 Maggio 2009 a 12:06

    Anche in Puglia nel periodo natalizio prepariamo i taralli glassati, a casa mia ne lasciamo una parte senza glassa per essere inzuppati la mattina nel latte

    Rispondi
  3. Giovanni dice

    31 Maggio 2009 a 11:20

    Ciao Patrizia Ti ringraziamo della tua attenzione e ci fa piacere avere la conferma di ciò che noi affermiamo, ovvero che i taralli sono biscotti tradizionali dell’Italia meridionale. Il tuo simpatico suggerimento e da tenere in alta considerazione per chi non lo abbia ancora provato e non sia un ingordo amante dello zucchero, come me, che lo inzuppa anche con la glassa.
    La Puglia e la Sicilia hanno tanto in comune e sarà molto facile trovare ricette simili ma con usi e consumi che potranno essere diversi. Pertanto ti invitiamo a continuare a seguirci e, se vorrai, saremo sempre lieti di accogliere i tuoi consigli o suggerimenti.

    Rispondi
    • Pina dice

      11 Gennaio 2017 a 09:07

      Fatti buonissimi anche se per la glassa 100 ml di succo di limoni è troppo , meglio 100ml di latte con qualche goccia di limone

      Rispondi
  4. veronica dice

    17 Ottobre 2009 a 11:18

    io sto in germania datrentadue anni sono pure io siciliana ieri per caso ho visitato il vostro sito mi hafatto tanto piacere leggere lericette che sono simili uguali a quelle che faccio ioe i miei figliele picciono tanto cordiali saluti avoi da meveronica

    Rispondi
  5. Giovanni dice

    19 Ottobre 2009 a 10:05

    Ciao Veronica il nostro lavoro è gratificato dai vostri riconoscimenti. Questo blog l’abbiamo ideato con la consapevolezza di raggiungere un po’ tutti quelli che sono interessati alla nostra cucina, ma soprattutto per voi lontani dalla nostra terra. I risultati sono lusinghieri e pesiamo di aver raggiunto i nostri obbiettivi in considerazione dei tantissimi commenti che ci pervengono, quindi ti invitiamo a continuare a visitarci perché ancora potrai trovare tante ricette che ti interesseranno. Saluti per te ed i tuoi figli e a presto.

    Rispondi
    • Anna dice

      19 Maggio 2017 a 00:31

      Perché metti il lievito e pure l’ammoniaca?credo che qualcosa non quadri

      Rispondi
      • Giovanni Cardella dice

        19 Maggio 2017 a 19:21

        Ciao Anna, l’aggiunta dell’ammoniaca per dolci è per dare friabilità ad un biscotto in complesso morbido. L’importante è la cottura perfetta in modo che l’ammonica volatilizza.

        Rispondi
        • LORETTA dice

          15 Settembre 2017 a 12:04

          QUALE SAREBBE LA RICETTA PRECEDENTE

          Rispondi
          • Giovanni Cardella dice

            17 Settembre 2017 a 18:50

            Ciao Loretta, scusa per l’errore e grazie per avercelo fatto notare. Non c’è una ricetta precedente, si voleva scrivere “a cottura ultimata procedere come nella ricetta descritta (da dopo l’uscita del forno)”. Abbiamo apportato la correzione. Grazie e a presto

  6. maria dice

    5 Novembre 2009 a 20:52

    ciao Giovanni, sono andata di proposito a Monreale per comprare le “taralle” sono davvero buone, specialmente la mattina per la colazione, occompagnate da un buon caffè|

    Rispondi
    • Giovanni dice

      6 Novembre 2009 a 19:50

      Ciao Maria per me i tetù e i taralli sono i biscotti più buoni perchè sono dolcissimi. Se ti ricordi, la nonna Nina la mattina preparava il latte con lo zucchero anzi lo zuchero con il latte e poi il pane; un pò come i taralli a colazione con il caffè. Forse questo ha fatto si che a me piacciono questi biscotti molto zuccherati. Prova una volta a farli vedrai che sono ancora più buoni. Bacioni per tutti voi.

      Rispondi
  7. lalla dice

    16 Aprile 2010 a 17:41

    ho fatto le ciambelle con lo zucchero sono buonissime ho eseguito la ricetta dell’impasto per i cartocci con crema successone in casa.

    Rispondi
  8. lalla dice

    16 Aprile 2010 a 17:43

    buonissime le ciambelle

    Rispondi
    • Giovanni dice

      19 Aprile 2010 a 10:10

      Ciao Lalla siamo molto contenti per il tuo successo per le ciambelle. Penso possa interessati anche la ricetta delle “graffe” (krapfen) che potrai trovare cliccando qui. Grazie per i commenti e facci sapere su altre realizzazioni. A presto

      Rispondi
  9. paolo dice

    12 Ottobre 2010 a 08:55

    ma nel impasto va messo anche il succo di limone???

    Rispondi
  10. Giovanni dice

    18 Ottobre 2010 a 18:56

    Ciao Paolo
    Dei quattro limoni indicati fra gli ingredienti, circa 60 grammi di succo più la buccia grattugiata servono per l’impasto, il rimanente succo servirà per la glassa)
    Ciao a presto

    Rispondi
  11. mary dice

    5 Febbraio 2011 a 18:31

    ciao. Invitante la ricetta.. gnam gnam.
    ma nella glassa non metti l’albume? quale procedimento consigli,il primo o il secondo?
    grazie

    Rispondi
  12. Giovanni dice

    8 Febbraio 2011 a 19:30

    Ciao Mary, abbiamo preferito usare questa perché, se non è proprio necessario, evitiamo quella con l’albume perché quest’ultimo si usa a freddo e quindi non pastorizzata. Lascio a te la scelta perché il risultato è molto simile. Se ti interessa puoi consultare questo link: http://www.ricettedisicilia.net/dolci/liffia-di-zucchero-%E2%80%93-glassa-di-zucchero-a-freddo-e-a-caldo/

    Rispondi
  13. giusi dice

    30 Aprile 2011 a 17:54

    ciao sono giusi tempo fa vi avevo chiesto la ricetta dei biscotti quelli ricoperti confettini di anice spero che la metterete presto grazie

    Rispondi
    • Giovanni dice

      4 Maggio 2011 a 09:18

      Ciao Giusy se non l’hai già fatto, iscriviti alla newsletter dl sito; ciò ti consentirà di ricevere in contemporanea gli aggiornamenti del blog. Fra non molto troverai la ricetta degli anisetti. A presto
      Ricette di Sicilia

      Rispondi
  14. sina dice

    15 Maggio 2011 a 02:38

    potrei avere la ricetta scritta con gli ingredienti in inglese perche non sono sicura cos’e’ lo stratto oppure armoneca, so cos’e’ lievito degli angeli grazie vorrei provare a fare i taralli sono deliziosi, mia zia aveva la ricetta ma adesso non c’e’ piu tra di noi e non si sa che fine a fatto la ricetta, ancora tante grazie

    Rispondi
    • Giovanni dice

      22 Maggio 2011 a 21:18

      Ciao Sina, lo strutto (oppure sugna) è un grasso di maiale che in inglese è tradotto letteralmente “lard” da non scambiare con il lardo. È simile al burro che puoi usare in sua sostituzione.
      Per quanto riguarda l’ammoniaca per dolci (che è un agente lievitante), in inglese sarebbe “ammonia cake”, vale a dire il bicarbonato di ammonio che, contrariamente alla traduzione letterale (ammoniaca per torte), non va usata assolutamente per torte ma esclusivamente per biscotti.
      Per evitare errori sgradevoli ti consiglio di usare il burro al posto dello strutto ed il lievito per dolci, che conosci, invece dell’ammoniaca per dolci.
      Ricette di Sicilia

      Rispondi
  15. sina dice

    27 Maggio 2011 a 16:19

    grazie provero’ a farli e poi ti so dire ciao

    Rispondi
  16. Sveva dice

    13 Novembre 2012 a 07:01

    Che bontà, le taralle! Io sono di Palermo e non saprei dire se sono meglio quelle della Forneria Messina a San Martino delle Scale o quelle di Nuccio.
    Ad ogni modo, l’altro giorno ho provato a farle seguendo una ricetta datami da una persona che le faceva buonissime, ma ho sostituito lo strutto con il burro. Ebbene, sono venute di una consistenza simile ai normali biscotti. Buone, ma niente a vedere con le prelibatezze che volevo! Sarà colpa del burro? O forse per ottenerle più soffici è meglio bollirle prima di infornarle?
    Infine una domanda: se volessi provare la variante che proponete alla fine della pagina, devo mettere solo quegli ingredienti oppure avete menzionato solo quelli perché le dosi degli altri restano invariate?
    Saluti da una golosa insonne, e grazie in anticipo per i chiarimenti!

    Rispondi
    • Giovanni dice

      3 Dicembre 2012 a 11:08

      Ciao Sveva, sono due ricette diverse l’una dall’altra. Devi seguire le istruzioni della ricetta in nota e, dopo averli infornati, procedi come nella prima ricetta, dal punto: “ Nel frattempo preparare la glassa con lo zucchero…… “. A presto.

      Rispondi
  17. danny dice

    24 Gennaio 2014 a 18:19

    ma non fa acido la glassa con latte e limone assieme?

    Rispondi
    • Giovanni dice

      1 Febbraio 2014 a 19:35

      Ciao Danny, non credo proprio.

      Rispondi
  18. Licia dice

    16 Marzo 2014 a 04:25

    Qui a New York non riesco a trovate l’ammoniaca per dolci. Si puo’ sostituire con qualcos’atro?
    Grazie.
    Un sito veramente bello, istruttivo, interessante.
    Grazie

    Rispondi
  19. Valeris dice

    2 Novembre 2017 a 21:04

    Ciao a tutti,
    Vorrei sapere qual è la differenza tra cuocerlo direttamente e prima bollirli….e quale procedimento si avvicina Piu alla ricetta originale 🙂
    Grazie mille in anticipo della risposta

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      22 Dicembre 2017 a 10:24

      Ciao Valeris, Il procedimento che, nel nostro caso, si avvicina alla tradizione è quello descritto nella ricetta. La bollitura penso che serva a rendere morbido l’interno del biscotto. A presto

      Rispondi
  20. Marina campo dice

    10 Aprile 2018 a 21:17

    Io adoro i taralli di monreale….tra le due versioni di ricetta che hai dato quale secondo te è più simile ai taralli monrealesi morbidi dentro? Proverò a farli prestissimo

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      18 Aprile 2018 a 08:37

      Ciao Marina, noi abbiamo preparato la prima versione (senza la bollitura) che rassomigliano molto alla versione monrealese. Fammi sapere quando li proverai. A presto

      Rispondi
  21. Maria dice

    19 Dicembre 2019 a 07:42

    Salve i taralli mi ricordano la mia Sicila è la mia infanzia .proverò a farle grazie!

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      12 Gennaio 2020 a 21:20

      Ciao Maria,grazie a te e fammi sapere
      a presto

      Rispondi
  22. Katia dice

    26 Ottobre 2020 a 17:05

    Vorrei sostituire i semi di anice con del liquore all,anice …quanto né devo mettere ?Grazie

    Rispondi
    • Giovanni Cardella dice

      31 Ottobre 2020 a 11:31

      Considerato che i semi d’anice non sono solidi che arricchiscono l’impasto, se vuoi aggiungere il liquore devi bilanciare il resto:
      tanti grammi di liquido (liquore all’anice) aggiungi, tanto liquido che compone gli ingredienti della ricetta devi togliere.
      a presto

      Rispondi

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