Nessuna aspettativa è stata tradita. D’altronde, le premesse lo lasciavano presupporre: anche quest’anno Stragusto, il festival trapanese del Cibo da Strada Mediterraneo, appena conclusosi, ha riscosso uno sbalorditivo e meritato successo.
Il pubblico, eterogeneamente ripartito tra turisti ed abitanti locali, addetti al settore e semplici appassionati del buon mangiare, food blogger e giornalisti, ha presenziato con grande entusiasmo a ciascuna delle quattro giornate in cui si è sviluppata la manifestazione. La possibilità di degustare cibi da strada poco noti in Italia, quali le specialità basche, novità dell’edizione 2014, e quelle palestinesi, ha addirittura spinto numerosi visitatori a recarsi ripetutamente nei giorni presso i vari stand espositivi per non perdere l’opportunità di nessun assaggio.
La maggiore affluenza di visitatori è stata riscontrata presso lo stand dei sapori fiorentini, altare del panino con il lampredotto, lo stand dei sapori palermitani, in cui panelle, crocchè, rascatura, sfincionello e pane con la milza hanno raggiunto il sold out, e lo stand dei sapori palestinesi. Ma i flussi di buongustai che hanno calpestato il piazzale del Mercato del pesce di Trapani hanno comunque reso onore ad ogni pietanza da strada protagonista della kermesse. Granite, polpi e torroni hanno incantato gli sguardi e dilettato i palati del pubblico.
Nonostante la gola sia annoverata tra i vizi capitali, non le si può non riconoscere un merito, quello di riuscire ad attrarre l’attenzione di popolazioni tra loro nettamente diverse, ma che riescono a convergere, sedute attorno al medesimo tavolo, per assaporare i reciproci patrimoni gastronomici, in uno scambio tanto goloso quanto culturalmente rilevante.
Il potere aggregante del cibo era noto già agli antichi. Quello del cibo da strada, a disposizione anche delle mani più umili, risulta ancora più efficace.
Ed allora, persino gli ostacoli linguistici potranno essere facilmente aggirati…
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