Zucchina a picchipacchi
La zucchina a picchipacchi è un semplicissimo ed economico piatto della cucina siciliana. La pianta che produce questa qualità di zucchina è forse più conosciuta per la sua vegetazione che per la zucchina stessa.
Infatti stiamo parlando dei “tenerumi” che sarebbero le foglie tenere (da qui il termine tenerume) della pianta delle quali troverete l’esempio più brillante nella pasta con i tenerumi già inserita nelle nostre pagine.
Ingredienti
una zucchina lunga (vedi foto)
tre spicchi d’aglio
mezzo chilo di pomodoro per salsa
un ciuffo di prezzemolo
caciocavallo tenero
olio extravergine d’oliva
Procedimento
Pulire i pomodori, praticare un taglio a croce al fondo dei pomodori ed immergerli, per qualche minuto, in acqua bollente. Subito dopo metterli a mollo in acqua fredda con un po’ di ghiaccio. Spellarli, eliminare i semi, l’acqua di vegetazione e tagliarli a cubetti.
Pelare la zucchina, tagliarla grossolanamente a pezzi e metterla da parte. Pulire l’aglio, eliminare l’anima e, dopo averlo tritato soffriggerlo in un tegame in abbondante olio (attenzione a non bruciarlo), unire il prezzemolo tritato, il basilico spezzettato con le dita ed il pomodoro. Aggiustare di sale, pepe e un paio di cucchiaini di zucchero. Non appena il pomodoro appassisce, aggiungere la zucchina e l’acqua necessaria per farla cuocere (sè necessario aggiustare di sale e pepe). A me questo piatto piace poco brodoso, pertanto ho aggiunto poca acqua perciò, quando si aggiunge l’acqua tenere presente i gusti personali.
Tagliare a piccoli dadini il caciocavallo e depositarlo sul fondo dei piatti, quindi versare qualche mestolo di zucchina e brodo ancora bollenti, in modo che il formaggio diventi filante. Servire.
A proposito di zucchina
Questa zucchina è il frutto che per il suo gusto delicatissimo, anticamente (talvolta anche ai nostri giorni) era usata come cibo leggero da gustare nei momenti in cui era meglio non appesantire lo stomaco. Un detto siciliano, a proposito del suo gusto leggerissimo recita: consala comu voi, sempri cucuzza è! (condiscila come ti pare, tuttavia resta sempre una zucchina). Nella nostra ricetta, la zucchina, proprio per il la sua delicatezza, è arricchita con il picchipacchi, una semplicissima salsa siciliana ottocentesca, e l’aggiunta del caciocavallo che esalta tutto l’insieme. Per quanto riguarda l’etimologia di picchipacchi, ecco cosa ho trovato alla voce picchipacchi sul Dizionario sentimentale della parlata siciliana del giornalista Gaetano Basile autore di testi letterari ma anche gastronomici:
una salsa siciliana ottocentesca fatta con l’aglio soffritto e il pomodoro con cui, preferibilmente, si condiscono le lumachine. È in sostanza una creazione espressiva formata da piccinìcu, che sta per piccinino, dalla spagnolo pequeño, e pàcchiu che sta per cibo. Ma questo termine, in senso osceno, intende pure il sesso femminile. E risiamo al vecchio gioco dell’oscenità glissè che tanto piaceva ai nostri nonni.
La preparava sempre mia nonna e adesso la preparo sempre anch’io!Buonissima!