La pasta con fave e ricotta fresche è un piccolo capolavoro della semplicità. Le fave (“favi” in siciliano) e la ricotta di pecora sono ingredienti che nella cucina siciliana vengono impiegate nelle maniere più varie. In questa pasta asciutta quello che conta, per la buona riuscita del piatto, è avere favette e ricotta freschissime.
Le favette devono essere tenere in modo da poterle utilizzare senza faticare a togliere la seconda buccia, e poi il gusto e tutta un’altra cosa rispetto a quelle più grosse e quindi più durette.
L’aggiunta di ricotta è in uso nell’agrigentino e vi assicuro che vale la pena provare perché questi due semplici ingredienti, protagonisti del piatto, danno un gusto delicato e inconfondibile.
Ingredienti
400 grammi di pasta (lunga o corta, vanno bene entrambe)
500 grammi di fave già sgusciate
Una cipolla
1 cucchiaino di zucchero
Olio extravergine d’oliva
300 grammi ricotta di pecora
Parmigiano grattugiato
Sale e pepe
Procedimento
Soffriggere la cipolla tagliata finemente in poco olio. Unire le fave al soffritto, aggiungere acqua sufficiente a ricoprirle, aggiustare di sale e un cucchiaino di zucchero e cuocere per circa cinque minuti a tegame incoperchiato e a fuoco moderato (il tempo di cottura dipende dalla grandezza delle fave).
Cuocere la pasta al dente, quindi scolarla e amalgamarla con le favette cotte per qualche minuto. Servire nei piatti di portata irrorando con un filo d’olio. A questo punto aggiungere qualche fettina di ricotta, spolverare con parmigiano e pepe nero macinato al momento. Servire.
Titti dice
Ciao a tutti, per favore potreste pubblicare la ricetta dei cornetti alla crema? (conosciuti nel nord Italia come le brioches). Grazie in anticipo.
Titti
Giovanni dice
Ciao Titti, come ormai saprai, seguiamo una scaletta ben precisa, ma cercheremo di accontentarti al più presto. In un certo, senso anticpi i nostri programmi, ma ti assicuriamo che, continuando a seguirci, troverai tutto quello che desideri, quindi anche i cornetti alla crema e altro ancora.
Titti dice
Grazie tante…..attendo fiduciosa!!!
Gabriele dice
Figurati è un piacere, mi raccomando però contiamo anche sul tuo passaparola per farci conoscere ancor di più!
Schillaci laura dice
Dal Belgio aspetto pazientemente la ricetta dei famosi pasticciotti siciliani
Giovanni dice
Ciao Laura intanto grazie per la costanza e la pazienza. A Proposito della ricetta dei pasticciotti siciliani devo dirti che in ogni località della Sicilia è immancabile il pasticciotto locale, pertanto mi piacerebbe sapere a quale ti riferisci. Nel catanese, ed in particolare a Giarre, per esempio, ne confezionano un tipo che dopo essere cotto viene tagliato a metà e poi riempito con crema di gusti diversi. In altri luoghi, sono invece delle paste imbottite con marmellata oppure con conserva di cedro. A quali ti riferisci?
Vorremmo accontentarti, anche se per il momento “i pasticcciotti” non li abbiamo in scaletta, tuttavia se ci fai conoscere a quali ti riferisci vedremo di premiare la tua pazienza.
Ciao e a presto
Schillaci laura dice
ciao Giovanni,io sono originaria della provincia di agrigento, manco dall’Italia da ben 42 anni.Chiudendo gli occhi e andando indietro nel tempo, mi vedo bambina in qualche matrimonio quando spendevano i pasticciotti ed i “desserri” (pasticcini piu’ piccoli).La regola era questa: pasticciotto uno a persona e i desserts due tre ciascuno. Pero’ c’erano persone che ne approfittavano, aprivano dei fazzoletti e vi facevano cadere dentro molti dolcini, allora la persona che spendeva gridava: “signurime’ nun faciti i maladucati cannu abastari pi tutti”.Ed era sempre in quel fatidico momento che toccava a me servirmi, quindi, timidamente ne prendevo solo uno ed il piu’ piccolo. Questo non mi impedisce di ricordarmi perfettamente della squisitezza dei sapori! puoi capire che da quando vi ho scoperti mi diletto a realizzare tutte le ricette che mi fanno ricordare dei momenti particolari della mia infanzia e della mia meravigliosa Sicilia.A presto Laura P.S. scusate per il mio italiano
Giovanni dice
Ciao Laura quando riceviamo commenti come il tuo ci sentiamo ancora più orgogliosi di essere siciliani. Ti scusi per il tuo italiano che ci pare perfetto, ciò nonostante esprimi ricordi che oltre a fotografare alla perfezione spaccati di “storie tutte siciliane”, ci fanno venire in mente nostri ricordi molto simili ai tuoi che, purtroppo, anche in Sicilia fanno parte di un passato genuino e malinconico allo stesso tempo.
Continua a seguirci, anche perché diviene inevitabile pubblicare la ricetta dei pasticciotti. A presto