Uno showcooking dedicato ai piatti siciliani della tradizione. In provincia di Siracusa, a Melilli, presso il Centro commerciale Belvedere, ha visto ieri, 27 luglio 2014, protagonista assoluto l’estro dello chef Gaetano Billeci.
Lo chef, supportato dall’aiuto cuoco Antonino Lo Galbo, ha deciso di presentare al curioso pubblico siracusano tre grandi classici della nostra cucina regionale, ovvero le Sarde a Beccafico, la Pasta alla Norma ed il Gelo d’Anguria, i quali, per l’occasione, hanno indossato nuove ed accattivanti vesti.
Le Sarde a Beccafico sono diventate allora una “inversione di sarda”: è stato il piatto con il quale si è aperto l’evento, e che ha destato la curiosità degli astanti per via dell’originale scelta dello chef di capovolgere il consolidato binomio “sarda-pane”, che prevede per l’appunto che sia la sarda ad accogliere una farcitura con pangrattato ed aromi, in “pane- sarda” , in cui è proprio la fetta di pane (sapientemente tagliata in modo da rievocare la forma classica del beccafico alla palermitana) ad avvolgere un ripieno a base di sarde.
Lo showcooking è proseguito con la realizzazione degli Gnocchi di Ricotta alla Norma, una creativa e golosa versione del celebre primo. Qui, la pasta di grano duro è sostituita da deliziosi gnocchi fondenti, per l’appunto, a base di ricotta, abbinati ad un classico e dolce sugo al pomodoro fresco, reso vigoroso dalla presenza di una julienne di melanzane fritte.
Dulcis in fundo, il Gelo d’Anguria. La sua rivisitazione ha acceso tra il pubblico delle divertenti osservazioni, avanzate soprattutto da anziane signore che, attentamente, osservavano, dal maxi schermo allestito per l’evento, le mani del giovane chef muoversi tra i passaggi centenari di una ricetta radicata nel cuore di ogni siciliano. Il Guazzetto d’Anguria ha, però, raccolto il consenso di tutti. L’intramontabile dessert è stato sapientemente impreziosito da una tartare di cantalupo, profumati fiori di gelsomino e cosparso di scaglie di cioccolato modicano (dichiarata captatio benevolentiae nei riguardi del pubblico) e granella di pistacchi.
La singolarità delle variazioni, creative ma rispettose della tradizione, l’inconsueto impiattamento, divertente, ingegnoso e decisamente fuori dagli schemi, unitamente alla verve dello chef, cuoco ed altresì conduttore dell’avvenimento, hanno decretato il successo della serata. Ennesimo esempio di condivisione tra le infinite, e tra loro diverse, realtà gastronomiche sicule.
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