Il formaggio pecorino, la ricotta di pecora e il caciocavallo sono alcuni di quei prodotti che rispecchiano lo scopo dei slow food, cioè di dare il diritto a vivere il pasto soprattutto come un piacere.
La Sicilia è una fonte inesauribile di tradizioni agricole ed enogastronomiche che oggi, a buon diritto, meritano di essere associati alla categoria dei slow food.
Il pecorino e la ricotta di pecora sono prodotti ottenuti dalla lavorazione del latte di questi ovini. Il latte appena munto, riscaldato a 35° con l’aggiunta di caglio, sciolto in poco latte si divide in due parti: la cagliata e il siero.
Il caglio, è in grado di scomporre il latte in caseina e siero. Cioè provoca la coagulazione della caseina. Quello più ricercato, e qualitativamente migliore, è quello ricavato dallo stomaco di ovini o bovini lattanti (tant’è che è l’unico permesso per la produzione di formaggi d.o.p. (denominazione di origine protetta), come ad esempio la ricotta, il pecorino e il caciocavallo.
• La cagliata, cioè l’addensamento della caseina (che è una proteina del latte) rappresenta la prima fase di lavorazione del formaggio.
• Il siero, è un liquido organico, usato per ottenere la ricotta.
Il Pecorino
Questo eccellente formaggio, comune in tutta la Sicilia, viene prodotto attraverso tre fasi di lavorazione:
1. Tuma
– Subito dopo la cagliata, e senza sale, la lavorazione viene interrotta. La massa granulosa, opportunamente filtrata viene messa nelle forme che poi vengono messe nel siero bollente per circa tre ore (è in questa fase che viene ricavato lo scaldato usato per confezionare lo sfoglio delle Madonie. Non è altro che il formaggio ancora in forma granulosa)
In questo stato rimane soltanto pochi giorni.
2. Primosale
La salatura si effettua dopo circa otto giorni, con bagnature di acqua e sale. Questa fase dura circa quarantacinque giorni e avviene in ambienti freschi e ventilati.
3. Pecorino stagionato
– La stagionatura può durare dai tre ai diciotto mesi circa in ambiente fresco e buio.
Il pecorino viene prodotto da Ottobre a Giugno ma vi è un periodo in cui la produzione è migliore: da marzo a maggio. In questo periodo si produce il primintiu (sinonimo di primosale) che è quel formaggio che si ottiene in quella fase brevissima, che attraversa il pecorino nei primi giorni della salatura. È quindi una tuma appena saporita.
Il processo di lavorazione di questo tipo di pecorino è pressappoco identico o varia di poco da zona a zona. A dare un diverso sapore è il diverso grado di grasso presente nel latte, l’alimentazione degli animali o la differente stagionatura. Esiste una notevole sovrapposizione di nomi, che non di rado disorientano i consumatori, ma il prodotto è sostanzialmente identico, anche se il gusto e la forma dipendono e variano da caso a caso.
Il nome canestrato o ‘ncannistratu, deriva dal canestro in cui il formaggio viene fatto maturare e che conferisce alla crosta una particolare forma rugosa. In dialetto siciliano, come detto, lo chiamiamo con tanti nomi diversi, creando forse un po’ di confusione, l’importante è sapere che parliamo esclusivamente di formaggio ricavato dal latte di pecora, cioè pecorino.
La Ricotta di pecora
Come dicevamo, se si aggiunge ancora caglio al siero e portato a una certa temperatura, si ottiene la ricotta. Questo termine deriva infatti dal fatto che viene cotta due volte, cioè ricotta. Il siero residuo di quest’ultima fase di lavorazione, viene utilizzato per produrre un alimento secondario per gli animali.
Man mano che cuoce, la ricotta viene a galla e viene raccolta in contenitori, che una volta erano di vimini (fascedde o fiscedde) o in piccoli contenitori fatti di cannucce e legati con giunchi (cavagne). Oggi si usano contenitori di plastica che simulano i più antichi contenitori ma la funzione è la stessa, cioè permette di fare sgocciolare il siero residuo prima di metterli in vendita.
SANDRO GENOVESE dice
Buona sera, grazie per le informazioni che rendete disponibili sul vostro sito.
Da qualche giorno sto effettuando una ricerca per trovare dei produttori di ricotta di pecora siciliana IGP o DOP ma fino ad ora la ricerca è risultata infruttuosa. Potete aiutarmi, per cortesia.
Sinceramente inizio a pensare che non esiste una ricotta siciliana IGP/DOP, tipo quella romana DOP per esempio.
Grazie molte per i suggerimenti che vorrete darmi.
Vi faccio i miei complimenti per lo spirito con il quale portate avanti il vostro lavoro.
Cordialmente
Sandro Genovese
Giovanni Cardella dice
Grazie infinite per gli apprezzamenti al sito. Per noi è sempre molto gratificante ricevere ommenti ome il suo. Per quanto riguarda invece la ricotta di pecora IGP o DOP, sinceramnete non saprei suggerire alcun marchio, anhe se localmente esistono aziende che impacchettano ricotta di pecora secondo i criteri espressi dalla legge che regola la vendita di questi prodotti. Occasionalmente e soltanto per necessità ho provato la Zappalà o la Sole: niente male (non credo che siano IGP o DOP) ma nulla a che vedere con quella che continuo a comprare direttamente da chi la produce. Sono pertanto spiacente di non poter essere utile, in questa occasione, così come mi piacerebbe essere. Cordialmente
Giovani Cardella
SANDRO GENOVESE dice
Gentile sig. Cardella,
grazie per lo sforzo effettuato nel darmi le indicazioni richieste.
A questo punto, penso anch’ io di rivolgermi a qualche produttore della mia zona.
Nell’augurarle di proseguire nella sua opera con sempre maggiori soddisfazioni, La saluto cordialmente.
Sandro Genovese
Giovanni Cardella dice
Salve Sandro Genovese, per me è un piacere cercare di essere utile. Le auguro un sereno Natale e un prospero anno Nuonvo. A presto
rodolfo dice
Mi diletto a fare del primo sale e formaggio stagionato ma non le nascondo che la ricotta non riesco a produrla . Mi suggerisce un metodo ed in particolare la temperatura per ricavata. Aggiungo sempre qualche altro litro di latte al siero ma non aggiungo il caglio. La temperatura a quanto?
Giovanni Cardella dice
Buongiorno sig. Rodolfo. Mi scuso per il ritardo ma, per problemi ancora non identificati, il suo commento non era visibile. Per quanto riguarda le sue domande invece non posso aiutarla perchè sono un appassionato di cucina e tradizioni siciliane. In ogni caso le suggerisco questo link dove mi auguro troverà le risposte. A presto