I biscotti tetù o tatù, altrimenti detti anche Catalani, sono dei biscotti tipici Siciliani. Si possono trovare in ogni periodo dell’anno anche se, in alcuni luoghi, è un biscotto speciale per alcune ricorrenze. A Palermo, per esempio, è il tipico biscotto che caratterizza il giorno dei defunti.
Ingredienti per la pasta
500 grammi di farina 00
Un pizzico di bicarbonato
Un uovo
Un pizzico di sale
150 grammi zucchero semolato
Semi di un baccello di vaniglia
150 grammi di strutto
150 grammi mandorle pelate e tritate finemente
Latte q.b.
Ingreddienti per la glassa
250 grammi zucchero a velo
2 albumi
2 cucchiai e mezzo di cacao amaro
Procedimento
Dopo aver setacciato la farina assieme ad un pizzico di bicarbonato, unire gli altri ingredienti e amalgamarli incorporando, poco per volta il latte necessario per ottenere un composto sufficientemente morbido. A questo punto ricavare delle palline poco più grandi di una noce e posarli su di una teglia imburrata o foderata di carta da forno. Mettere in forno preriscaldato a 170° per circa trenta minuti. Intanto prepariamo la glassa: in una ciotola battere gli albumi e unirvi lo zucchero a velo setacciandolo direttamente sugli albumi, mescolando vigorosamente con una frusta per una decina di minuti (se usate una planetaria ciò sarà più semplice e veloce) finché si otterrà una crema densa e senza grumi. Unire il cacao e amalgamare ancora per qualche minuto.
Sfornare i biscotti, farli intiepidire, spennellarli con la glassa preparata in precedenza e rimettere in forno a 150° per altri cinque minuti.
NOTA
I tetù (vedi foto) si preparano con due glasse di colore diverso. Si possono così ottenere biscotti color cioccolato e altri bianchi, ovvero potete prepararne una parte semplicemente con la glassa di zucchero e un’altra, come descritto, con quella al cacao.
La festa dei morti a Palermo
Non a caso il giorno dei defunti, a Palermo, è chiamato “la festa dei morti”, e soltanto i palermitani, che commemorano quest’evento con grande solennità, potevano farlo divenire anche un giorno di festa. Infatti è la prima festa “ufficiale” dei bambini che aspettano con impazienza e anche con un certo timore la notte fra il 1° e il 2 Novembre. Timore perché i genitori raccontano che, proprio in questa notte, i morti si risvegliano dal loro sonno eterno e vanno in giro per la città per procurasi regali e dolciumi da donare ai bambini a loro cari, che durante l’anno si siano comportati bene ed abbiano pregato per le loro anime (i negozi che vendono questo genere di articoli, a Palermo, restano aperti fino a tarda notte); quindi raccomandano ai piccoli di andare a dormire e a non svegliarsi (perché in tal caso “i morti potrebbero solleticargli i piedi”), in modo che “i morti” possano sistemare i regali senza esser visti. Così, i piccoli, all’alba potranno cominciare la ricerca dei loro doni nascosti negli angoli più reconditi della casa e, una volta trovati, trastullarsi con i loro regali solitamente posti vicino a “u’ cannistru” (al canestro) colmo di primizie stagionali come ad esempio arance, fichi secchi, mandorle, noci, castagne, accompagnate dall’immancabile “pupaccena” di zucchero che spicca sulla frutta martorana – pasta reale e i nostri “tetù” che, a Palermo, chiamiamo “tetù e teio”. Tradotto vuol dire “tieni tu e tini io” che esprimere la golosità di questi biscotti immaginando dei bambini davanti ad un vassoio che si dicono a vicenda: tieni mangiane uno tu ed uno io fino ad esaurimento.
giusi dice
grazie mille!!! difatti mi servono per fare u ” cannistru”.
da buona palermitana ogni anno preparo la martorana, le reginelle il dessert alle mandorle e da quest’anno anche tetù e taralli.
grazie ancora
Antonina dice
E’ vero mio padre(che a suo tempo aveva lavorato in pasticceria,mi raccontava che questi biscotti erano fatti con rimasugli di altri
Giovanni dice
Ciao Giusi grazie a te. A risentirci
Angelina dice
Ciao Giovanni sono anche io palermitana è questo sito è favoloso ti faccio i miei complimenti finalmente ho trovato la ricetta di questi biscotti una domanda ma sono questi i biscotti che chiamano “misto”? E poi il cacao non si può aggiungere anche nell’impasto magari sostituendo una parte di farina con del cacao in polvere ? quando li compro sono al cacao pure all’interno .
Giovanni dice
Ciao Angelina
Quelli che dalle nostre parti chiamiamo “misto” comprende i Tetù, i taralli, le reginelle, i quaresimali , gli algerini, i biscotti alle mandorle e…….. Insomma, un po’ quello che si mette nel “cannistru” che si prepara in occasione della “festa dei morti”. Per quanto riguarda l’aggiunta di cacao nella preparazione dei tetù, fa parte della “scuola di pensiero” su questi biscotti: si possono preparare sia con che senza il cacao nell’impasto, quindi puoi tranquillamente amalgamare alla farina un po’ di cacao in polvere. Basta non esagerare. Nel ringraziarti per gli apprezzamenti sul nostro sito e nell’assicuranti che troverai ancora tante altre ricette che ti potranno interessare, ti salutiamo aspettandoti con altri esposizioni. A presto.
Angelina dice
Li ho fatti e sono venuti buonissimi ma con un pizzico di cannella lo sono di più ;).A che ci sono ti vorrei chiedere Giovanni se puoi dirci qualcosa sulle moffolete sai i panini che si fanno per i morti li ho cercati dapertutto ma non li trovo e poi un dilemma con o senza semi di finocchio ? CIao
Giovanni dice
Ciao Angelina siamo contenti per la buona riuscita dei tetù e, alla prossima, proveremo il pizzico di cannella che, del resto, poteva soltanto migliorare i già dolci tetù. Per quanto riguarda la muffoletta possiamo dire che in Sicilia ogni luogo ha la sua muffoletta o guastedda che dir si voglia. Quindi, detto questo e chiarito che la caratteristica comune delle muffolette è la mollica morbida e spugnosa, parliamo della classica muffoletta palermitana del giorno dei morti. Questo tipico panino a Palermo viene impiegato in tutti i periodi dell’anno soprattutto per il pane con la milza o quello con le panelle. Il girono dei morti poi diviene una guastella o muffoletta, di dimensioni quasi doppie del solito panino. Per ottenerlo clicca qui e troverai la ricetta, che come potrai constatare è quella del pane con la milza, devi semplicemente considerare le forme un po’ più grandi. L’uso poi dei semi di finocchio nella muffoletta è una caratteristica di quella preparata nella Valle del Belice dove oltre ad aromatizzarla con questi semi la condiscono con olio, formaggio, sale e pepe, naturalmente accompagnata dal vino novello in occasione della festa di San Martino. Dilemma chiarito? Facci sapere. A presto.
Vittorio dice
Ciao Zione! hai pubblicato la ricetta dei miei biscotti preferiti…Grande! un di questi giorni proverò a farli.
ciao un abbraccio
Giovanni dice
Ciao nipotone, come si dice in siciliano: “ri parrini si pigghia a vina” ovvero, anch’io sono ghiottissimo di questi biscotti. Ti assicuro che non sono neanche difficili da prepapare. Provaci e fammi sapere. Ciao ti abbracciamo noi tutti. A presto.
patty dice
salve vorrei fare un commento ho fatto i tatu ma ma non hanno niente a che fare con i tatu io sono catnese peccato ho fatto tutto alla lettera e non capisco i bscotti sono duri la glassa messa sui biscotti e biscotti non si sono rapresi bene sai spiegarmi in cosa ho sbagliato
Giovanni dice
Ciao Patty, Per quanto riguarda la differenza fra tatù catanesi e tetù palermitani possiamo dirti (per quello che sappiamo noi) che l’impasto è uguale. Ciò che differisce è la copertura che a Palermo viene fatta come descritto nella nostra ricetta, mentre a Catania i biscotti vengono tuffati in una glassa composta da acqua, zucchero e cioccolato fondente.
Non sappiamo cosa possa esserti accaduto perché i biscotti che vedi nella foto li abbiamo ottenuti con il procedimento e gli ingredienti descritti, fra l’altro, a conferma di ciò, Angelina, una nostra visitatrice, ci ha scritto: “…Li ho fatti e sono venuti buonissimi ma con un pizzico di cannella lo sono di più ”. Magari l’impasto non è venuto sufficientemente morbido o la temperatura del tuo forno risulta diversa (può succedere!). Ci dispiace del contrattempo e ci auguriamo di esserti stati d’aiuto. A presto.
Maurilio dice
Ciao a tutti, mi presento, sono Siciliano di Palermo, ma vivo a Milano.
Girando per i vari siti di ricette che mi appassionano molto, mi sono trovato nel Vs.
Guardando questa ricetta, (Tetù e te io – Tatù) che ho finalmente trovato, (merito Vs.) mi sono accorto che negli ingredienti per la glassa manca lo zucchero a velo, che invece viene citato nel procedimento della stessa.
Infatti nel procedimento della glassa c’è scritto testualmente “in una ciotola battere gli albumi e unirvi lo zucchero a velo setacciandolo direttamente sugli albumi”, che appunto manca come dicitura e quantità negli ingredienti.
L’unico zucchero menzionato è quello semolato degli “ingredienti per la pasta”.
Quanto zucchero a velo dovrei mettere?
Grazie in anticipo per la collaborazione ed un saluto a tutti.
Giovanni dice
Ciao Maurilio hai proprio ragione! Ci scusiamo per l’inconveniente e ti ringraziamo per avercelo comunicato. Già puoi trovare nella ricetta la quantità di zucchero a velo necessaria. Grazie ancora e a presto.
fra dice
grazie giovanni dalle mie parti si chiamano tatù e sanno buonissimi grazie mille
stella dice
Ciao ho provato la vostra ricetta ieri, considerando che sono palermitana ormai di adozione da 26 anni e mangio con tanta golosità questi biscotti da anni sono stata felicissima di aver trovato la ricetta e li ho provati subito. Devo aver commesso qualche errore, dalla ricetta ottenuta ho realizzato metà biscotti bianche e metà ho aggiunto all’impasto il cacao, ho fatto delle palline forse troppo piccole le ho cotte, e le ho immerse nella glassa fatta a freddo che secondo me hanno rovinato un po il sapore al biscotto, quelli con il cacao dentro erano più buoni e ci voleva un po più di un pizzico di cannella, ma per la glassa che consiglio mi date, ho provato a spennellarla ma risultava lo stesso troppo densa…grazie mille voglio rifarli
franca dice
ottimi, anche per chi è principiante io ho messo della cannella e scorzette di arancia candita.
Debora dice
Ciao non potevo non unirvi a voi essendo palermitana.. Quanti ne ho mangiati di quei biscotti e che ricordi… Posso chiedervi il permesso di usare la vostra foto e quindi fare il collegamento a voi per un piccolo reportage che ho intenzione di fare nel mio blog a proposito della festività dei morti come viene vissuta ed organizzata in Sicilia?
Il posto vorrei farlo domani, quindi spero riusciate a darmi una risposta per tempo.
Grazie, Debora
sandro dice
ciao , sono Sandro , scrivo dalla germania , volevo sapere se nei tetu non va alcun lievito e se apposto dello strutto sosso mettere magari il burro . ciao grazie tanto
giusi dice
ciao o visitato il vostro sito e sono rimasta contenta di leggere tante belle ricette io sono di palermo vorrei sapere se mi puoi dare la ricetta dei biscotti che si mettono pure nel canestro sono quelli ricoperti di conffetine di anice e sono tonde a presto provero le vostre ricette sono appasionata a fare dolci grazie e spero che mi puoi accontentare ciao
Giovanni dice
Ciao Debora ci dispiace per il ritardo, comunque, se sei ancora in tempo, puoi utilizzare la nostra foto nei termini da te descritti. Facci conoscere il tuo blog in modo di poterti leggere.
Ciao e a presto
Giovanni dice
Ciao Fra, Infatti il titolo della ricetta è “Tetù e teio – tatù”. Grazie a te per le visite al nostro sito. Con l’occasione ti informiamo che puoi ritrovarci su Facebook:
• gruppo “Amo la cucina Siciliana”.
Inoltre, se vuoi, puoi aderire, sul sito stesso a:
• “unisciti a questo sito”;
• iscriverti alla “newsletter” che ti permetterà di ricevere, in contemporanea, i nuovi post che man mano verranno aggiunti;
Tutto ciò è molto facile e gratuito.
Ciao e a presto
Giovanni dice
Ciao Stella per la glassa ti consiglio di leggere la ricetta della “liffia”, clicca qui per la ricetta.
Giovanni dice
Ciao Sandro nella nostra ricetta non è previsto il lievito. Per quanto concerne il burro invece dello strutto: sarebbe opportuno usare lo strutto, in ogni caso puoi usare il burro. Ciò influenzerà la consistenza finale del biscotto (lo strutto conferisce una diversa compattezza del biscotto), ma il risultato sarà ugualmente buono.
Ciao. A presto
Giovanni dice
Ciao Giusi siamo gratificati per il tuo commento e ti ringraziamo.
I biscotti di cui ci parli fanno parte della nostra scaletta continua a seguirci e presto la troverai sul nostro sito. A tal proposito ti informiamo che puoi ritrovarci su Facebook:
• gruppo “Amo la cucina Siciliana”.
Inoltre, se vuoi, puoi aderire, sul sito stesso a:
• “unisciti a questo sito”;
• iscriverti alla “newsletter” che ti permetterà di ricevere, in contemporanea, i nuovi post che man mano verranno aggiunti;
Tutto ciò è molto facile e gratuito.
Ciao e a presto
ignazio dice
i morti non “solleticano” i piedi!!
Li GRATTANO! mia nonna metteva addirittura una grattugia sul tavolo!
Maria dice
Io però ho il ricordo di un sapore dei Tetù di molti anni fa….. c’era un sapore che adesso non trovo più in tutti quelli che compriamo adesso; e non trovo nemmeno negli ingredienti della ricetta che leggo. Se qualcuno ha il mio stesso ricordo e conosce l’ingrediente, l’essenza che dava quel gusto ce lo sveli per favore
Giovanni dice
Ciao Maria, questa è la ricetta per fare in casa questi biscotti. Nonostante ciò devo darti ragione perché quelli di molti anni fa avevano un gusto diverso. Secondo me i motivi sono due: il primo potrebbe essere legato alla nostalgia dei anni trascorsi (lo dico per esperienza personale); il secondo potrebbe essere quello che, come mi sugerisce qualche addetto ai lavori, in passato si usava fare questi biscotti con i rimasugli di altre lavorazioni di biscotti poi opportunamente lavorati. Mi dispiace non peter svelare altri “segreti” perché, da buon amatore di queste dolcezze, non li conosco. Se qualche nostro amico che ci legge può suggerircelo, saremo ben lieti di meterlo a disposizione dei nostri amici
marco-_barbara dice
era da tempo che cercavo questa ricetta,adoro questi biscotti,proprio questa sera ho deciso di farli in vista della festa dei morti….sono nel forno che stanno cucinando:)
nonna mariana dice
manco da 40 anni da palermo sognando senpre la nostra bella palermo e le nostre tradizione ,vivo negli stati uniti qundi difficile trovare certi ingredienti comunque li provero’ al piu; presto.salutamu a tutti nonna
Giovanni dice
Ciao Nonna Marianna, siamo particolarmente compiaciuti nel leggere i commenti dei nostri conterranei che, come te, vivono lontani dalla nostra Sicilia, perché fanno capire l’amore che i siciliani nutrono per la loro terra. Ci auguriamo di leggerti più spesso!
Con l’occasione ti informiamo che da pochi giorni abbiamo aperto “à putia di Ricette di Sicilia”, se può interessarti vienici a trovare su http://www.ricettedisicilia.com
Un caldo abbraccio dalla Sicilia…salutamu!!
Ricette di Sicilia
Rosa Buffa dice
molto interessante questa pagina io vengo dalla provincia di Palermo, Termini Imerese e cercavo la ricetta dei tetu`pero` mi ricordo che avevano il sapore del garofano, provero` anche questi. Grazie e complimenti ciao saluti da NY.
Giovanni dice
Ciao Rosa, è molto probabile che in alcuni luoghi aggiungano polvere di chiodi fi garofano, anche se mi capita spesso di gustare questi biscotti a Termini Imerese e non ho riscontrato questa caratteristica. In ogni caso, ti assicuro che questi sono altrettanto buoni. Un abbraccio dalla Sicilia. A presto
Rosa Buffa dice
per la signora che si chiama Maria e si ricorda di un sapore differnte ha ragione,quel sapore lo da il chiodo di garofano macinato io me li ricordo cosi`. Provero` a farli con un un cucchiaiono di polvere di chiodo di garofano macinato, voglio vedere come risultano. Ciao
Calogero Mira dice
Buona la ricetta dei tetù. Necessario il bicarbonato?
Giovanni dice
Ciao Calogero, si il bicarbonato è necessario perchè, in questo caso, funge da lievitante.
Ivana dice
ciao potete dirmi la quantità di latte da utilizzare perché non mi so regolare ad occhio? grazie!
Giovanni dice
Ciao Ivana, la quantità di latte non è specificata perchè il risultato finale dipende da tanti fattori, uno per tutti la qualità della farina. Pertanto ti consigliamo di aggiungere poco latte per volta mentre impasti, in modo da ottenere, alla fine, un composto morbido.
cinzia dice
Buon pomeriggio Giovanni.
Volevo chiedere se per la versione al cacao, oltre alla glassa, l’impasto è lo stesso?
Oppure si aggiunge del cacao? e se si, in che quantità
grazie
Giovanni Cardella dice
Ciao Cinzia, noi li facciamo con lo stesso impasto e il coloro cambia a seconda della glassa che usi. Tuttavia esiste anche la versione che viene aggiunto il cacao all’impasto. Siccome il cacao è in polvere ed è facoltativo (secondo gusto) regolati in questo modo: togli tanta farina per quanto cacaco vuoi aggiungere. A presto
tommaso dice
Grazie della ricetta. La consistenza e l’aspetto sono gli originali. Il sapore si avvicina al 80%. Ho provato aggiungendo un po di assenza rum alla glassa e mi sembra meglio. Cmq rispetto agli originali di sicuro questi sono fatti con ingredienti di prestigio. Negli originali non ci sono mandorle ma sono fatti con scarti di biscotti vari.ottima ricetta.
francesca dice
Grazier per LA ricetta è da molto tempo che vivo a Bergamo è francamente vorrei far rivivere questa tradizione alle mie bambine .Sapresti dirmi come fare I pupi I zuccaru? Grazie mille
Giovanni Cardella dice
Ciao Francesca, la ricetta non l’abbiamo ancora pubblicata. Posso dartene una che ho trovato sul web che mi sembra attendibile. Eccola: semplice ricetta per realizarli in casa. Ora vesiamo come produrli in casa ma serve avere lo stampino quindi affidatevi alle pasticcerie.
INGREDIENTI 2 kg di zucchero; 250 g. di glucosio; 2 cucchiai di succo di limone; olio di mandorle; colori alimentari vegetali. Il procedimento è semplicissimo vediamo come si fa!
In un tegame di rame sciogliete lo zucchero nell’acqua molto calda, mescolando di continuo. Aggiungete il glucosio e il succo di limone, continuando a mescolare, stando attenti a non farlo scurire. Toglitelo dal fuoco quando, immergendo uno stecchino di legno, alla punta si forma una bolla. Per bloccare la cottura immergete il tegame in acqua fredda. Nel frattempo ungete gli stampi con l’olio di mandorle e versate il composto. Fate rassodare in forno a 130° e appena sodi, toglieteli da forno e fateli raffreddare. Alla fine decorateli a vostro piacere
francesca dice
Be ho fatti poco mannaggia LA prossima Volta be faccio I’ll triplo. Buonissimi. Grazie
Giovanni Cardella dice
Ciao Francesca, l’importante è che erano buoni! A presto