Iris fritta con crema di ricotta. Le iris fritte con crema di ricotta fanno parte di quella sezione della gastronomia siciliana dedicata alla rosticceria e alla tavola calda di grande importanza e con una varietà di forme, sapori e colori da lasciare sempre indecisi su quale prelibatezza addentare per prima. Il percorso ideale tra gli spuntini della cucina siciliana che iniziamo oggi, parte da questo dolce che è un autentico capolavoro della pasticceria siciliana.
Ingredienti
500 grammi di farina 0 (molto meglio la manitoba)
50 grammi di margarina
30 grammi lievito di birra
Un pizzico di sale
3 uova
400 grammi ricotta di pecora
2,5 dl di latte
100 grammi cioccolato fondente a gocce
100 grammi di zuccata tagliata a piccoli dadini
400 grammi di zucchero
Pangrattato
Olio di semi per friggere
Procedimento
Fare ammorbidire la margarina e conservarla. Mettere la ricotta con 250 grammi di zucchero in una ciotola abbastanza capiente e lavorarla con le fruste, possibilmente con uno sbattitore. Lasciarla riposare per circa mezz’ora, quindi aggiungere le gocce di cioccolato fondente, la zuccata e mettere da parte.
Setacciare la farina, unirvi la margarina e iniziare a mescolare (meglio in una planetaria). Aggiungere all’impasto il lievito sminuzzato, 150 grammi di zucchero, il latte tiepido, poco alla volta, lavorandolo continuamente e infine un pizzico di sale. Non appena il composto sarà ben amalgamato, aggiungere un uovo battuto e continuare a lavorare l’impasto (se necessario, aggiungere poca acqua).
La pasta deve risultare morbida e la si deve lasciare coperta a lievitare per due ore, al caldo.
Trascorse le due ore, riprendere la pasta, stenderla con il mattarello e formare dei dischetti con un tagliapasta di circa 7 cm. ( o con il bordo di un bicchiere) dello spessore di circa un centimetro. Metter un cucchiaio di crema di ricotta sulla metà dei dischetti e ricoprirli con i dischetti rimasti, formando delle palle che andranno sistemate su un piano unto d’olio e lasciate lievitare per 1 ora in un luogo tiepido.
Infine passarle nelle uova battute con un pizzico di sale, poi nel pangrattato e friggerle in olio profondo fin quando non sono dorate.
Lasciarle su carta assorbente a perdere l’unto in eccesso e farle intiepidire.
L’antica ricetta per la iris fritta prevede l’uso di panini, simili alle rosette, che vanno raschiate della crosta. Togliere un tondino dalla parte superiore del panino (che va conservato), quindi tramite il foro togliere parzialmente la mollica e inumidirle nel latte dolcificato. A questo punto farcirle con la crema di ricotta aiutandosi con una siringa a bocca larga attraverso il foro. Tappare il buco con il tondino messo da parte, infarinarle, passarle nelle uova sbattute con un pizzico di sale, poi nel pangrattato ed infine friggerle in olio profondo fin quando non sono dorate.
Lasciarle su carta assorbente a perdere l’unto in eccesso e farle intiepidire.
Nota: nella rosticceria palermitana è molto apprezzata anche la iris al forno, che potrete realizzare utilizzando la pasta brioche e confezionarla, come le ravazzate, soltanto che utilizzerete la crema di ricotta invece del ragù, spolverizzandole infine con zucchero a velo.
A proposito di Iris
L’antica ricetta utilizza dei panini, a forma di rosette, farciti con crema di ricotta che difficilmente si trovano nelle rosticcerie. In ogni caso, sia l’antica ricetta che quella più moderna costituiscono uno dei tipici “spuntini” siciliani che in palermitano stretto si chiamiamo “inis”.
Il matrimonio fra una pasta sofficissima fritta e un po’ granulosa, la crema di ricotta e la cioccolata fanno di questa squisitezza una delle pietre miliari, delle ghiottonerie siciliane.
Ma perché questo nome, e dove nasce questa squisitezza? Un amico del nostro blog ci informa dettagliatamente sull’origine di questo semplice e spettacolare dolce palermitano. Ecco quanto ci scrive:
E’ abbastanza curiosa questa storia, ma vale la pena raccontarla.
Il Cavaliere del lavoro (onorificenza voluta da S.M. Vittorio Emanuele III) Antonio Lo Verso, pasticcere rinomato Palermitano, crea questo dolce in occasione della prima assoluta (1901) dell’opera di Mascagni il cui titolo e’ “Iris”, e da li il nome della sua pasticceria che divenne famosissima a Palermo in via Roma, luogo di ritrovo di personaggi prestigiosi, i quali passavano ore, tra colazioni a base di Iris e caffè, e pomeriggi sorseggiando the’ e deliziosi biscottini…….. purtroppo per me’ e la mia famiglia questi rimangono solo ricordi legati alla nostra infanzia. Infatti nel momento in cui in nostro paese cresceva attraverso il boom economico la nostra famiglia cercava di stare ai tempi con alterne vicissitudini che inducevano allo sfaldarsi della continuità familiare che portava tutti noi discendenti a prendere strade diverse. Tutti noi nipoti, adesso a distanza di anni, cerchiamo di tenere vivo il nome di nostro nonno e della sua invenzione migliore, cercando di recuperare tutti i ricordi e gli aneddoti legati a lui e la sua arte. E’ curioso sapere che mia figlia Rebecca, che salta una generazione di pasticceri, si accinge a riprendere le redini di questa storia, e che noi ci auguriamo possa proseguire con successo.
siete fantastici
Grazie Michela, benvenuta e mi raccomando continua a seguirci!
Grandi siti i miagghiu
Grazie dei consigli,molti miei clienti sono contentissimi……
Provate a friggerli senza uovo e senza panatura, uuuh!!!!! Ottimi da servire per la prima colazione.. auguri a tutti.
Grazie a te Salvatore! Ci fa piacere che i nostri suggerimenti e consigli trovano una felice applicazione!
mamma mia devo assolutamente provarle!!!!sono uno dei miei dolci preferiti!!!braviiiiii
certu ca nuatri palermitani siamo troppo famosi quando si tratta di dolci e poi a bella rosticceria che facciamo mii poi ci sono le arancine una sqisitezza xro’ state attenti in quali bar andate io vi do’ un consiglio andate al bar accardi in via piave alle spalle dell’universita’andateci a nome mio pippo amato peccato che io non abito piu’ a palermo poi un’altro bar massaro al corso tukory un’altro bar al foro italico in via s,erasmo se andate fate il mio nome e cognome e me li salutate non ve nè pentirete troppo buoni uhmmm me li sogno dove sono io non sanno nemmeno cosa siano adesso abito in piemonte (bi) ciao a tutti
dimenticavo sono sempre io pippo amato naturalmente sto parlando della bella palermo non scambiatela con un’altra città ciaooooooooooo
Ciao Pippo anzi mi viene spontaneo dirti caro Pippo perché fra le tue parole traspare la malinconia dei siciliani lontani dalla loro terra. Un palermitano come me, che legge il tuo messaggio, non può fare a meno di commentare: “miii ma stu Pippo Amato è un vero conoscitore dei posti giusti”. E poi, la nostra Palermo è una città unica al mondo. Ciao Pippo e a presto
ho fatto le iris come da vostra ricetta… BUONISSIME!!!!!!!!!!
Ciao Caterina siamo molto contenti. Non avevamo dubbi sulla riuscita. Approfittiamo per farti gli auguri per un prospero anno nuovo. A presto
ciao a tutti le ho provate anche ioe sono buonissime.solo un problema e spero che riusciate a risolvermelo perche quando le metto nell olio tendono ad aprirsi nella parte superiore?spero di ricevere presto una vostra risposta ciao e grazie anticipatamente
Ciao Vincy penso che il tuo problema sia dovuto alla temperatura dell’olio che non deve essere troppo alta. Se hai la possibilità di usare una friggitrice o un termometro, regola la temperatura dell’olio a 170°.
Sperando di esserti stati utili e nel ringraziarti per la tua attenzione per il nostro sito, ti salutiamo e… facci sapere. A presto
ciao giovanni ti ringrazio per il consiglio e provero’ al piu presto anche se pensavo che fosse un problema di lievitazione comunque non appena provero ti faro’ sapere ciao e grazie ancora
A parer mio l’iris fritta o al forno la inserirei tra i pezzi di “dolceria”, mentre il posto in rosticceria andrebbe alle ravazzate, sia fritte che il forno, in quanto sono esteticamente uguali, ma il ripieno è di rosticceria (ragù e piselli etc.)
Ciao Salvatore, siamo d’accordo con te che l’iris fritta è un pezzo di pasticceria, infatti l’abbiamo inserito nella categoria dei dolci. La parola rosticceria, che trovi nel titolo, è stata inserita per facilità di ricerca sul web, quindi confermiamo tutto quanto da te espresso con molta chiarezza e …..competenza.
ciao a tutti
sono contenta di aver trovata questa stupenda ricetta , quando l’ho fatto ho avuto un piccolo problema con la iris a forno si e aperta tutta(il condimento e tutto fuori)pero il gusto era quello. cosa devo fare purche il condimento della ricotta nn esce. vi ringrazio a presto aspetto vostre notizie
Ciao Enza ci dispiace per l’inconveniente! Quando sovrapponi i dischi magari li spennelli con un po di tuorlo, in modo che si incollino. Puoi anche procedere tagliando dei dischetti più grandi (uno per ogni iris) e li richiudi a palla, lasciando all’interno la crema e unendo i lembi della pasta nella parte inferiore. Stringi bene questi lembi e riponili sulla teglia da questa parte. Facci sapere.
ciao posso usare la pasta delle iris per fare la rizzuola?
Ciao Patrizia, si l’impasto è simile, in ogni caso la ricetta della rizzuola l’abbiamo pure inserita nel sito: clicca qui
CIAO…..HO FATTO L IMPASTO MA NON MI SEMBRA STIA LIEVITANDO BENE…O FORSE PERCHE è LA PRIMA VOLTA CHE PROVO A FARLE….E NON DEVONO LIEVITARE COME NORMALMENTE LIEVITA LA PASTA DEGLI SFORNATI……CHE MI DITE?????
SPERO CHE NON ABBIA SBAGLIATO QUALCOSA…..ALTRIMENTI CHE BRUTTA FIGURA……………LI DEVO PORTARE AL MIO PERSONALE….HO UN RISTORANTE….
Ciao Francesca, l’impasto deve risultare piuttosto morbido. Ho riletto la ricetta e non vorrei che all’impasto hai unito tutte le uova: uno serve per la pasta le rimanenti servono per la panatura. Per il resto devo dirti che la ricetta funziona. Fammi sapere.
A presto
ciao giovanni sono in cerca della ricetta dellle pesche piene di ricotta , non so se idue pannini li dovrei fare come la briosche se puoi darmi un aiuto grazie
Ciao Vincenzo, mi dispiace non poterti aiutare. Non conosciamo questa ricetta, tuttavia se mi sai dire il posto dove l’hai conosciuta vedremo di accontentarti. Non mi pare, in ogni caso, una ricetta siciliana a parte la ricotta. Fammi sapere.
A presto
io sono 20 anni che sono emmigrato in Nord America , ma di origine sono di Trappeto ,provincia Palermo.
Le pesche con ricotta , io le trovavo nelle pasticerie, dei paesi vicino al mio,speciamente nella pasticeria Pallazolo,o a Terrassini nella pasticeria Cuccinella , pure a Partinico nelle varie pasticerie.
Ho cercato di fare i pannini come briosche, ma poi inzuppate in un miscuglio tra rum sciropo di zucchero , ripieni di riccota,un po’ si aflosciano.
Ti ringrazio del tuo interesse a presto
NB.SIETE UNICI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Giovanni, io sono emigrato 20 anni fa in U.S.A.
Il mio paese di origine e Trappeto (pr. Palermo),non a una vera e propria pasticeria proffesionale, la pasticeria arrivava dei paesi limitrofi ,come Cinisi dalla pasticeria Pallazolo,Terrasini dalla pasticeria Cuccinella ,o pure dalle pasticerie di Partinco.
Io ho cercato di farle, usando il pannini da briosche ,ma inumidendoli con una miscella di rum e sciropo di zucchero e poi ripieni di ricotta e ricoperti con un zucchero colorato rosso e verde, si aflosciano.
Ti ringrazio per il tuo interesse che metti nel cercare di sodisfare ,le nostre richieste. un arrivederci a presto.
NB. SIETE UNICI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
cio Giovanni, sono 20 anni che sono emmigrato a Detroit, pero le mie origine sono di un piccolo paesino (pr Palermo)che e’ Trappeto ,da noi non c’e’ una vera pasticceria, ma ricordo che la pasticceria arrivava dai paesi limitrofi ,come Cinisi con la pasticceria Pallazolo, o da Terrassini dalla pasticceria Cuccinella, o pure frequentando le scuole superiori a Partinico , trovavo le pesche con riccota.
IO le ho fatte usando come pannini briosche , ma il problema e’ che prima vengono inumidite . con rum e sciropo di zucchero, poi ripiene di riccotta ,e colorate con del zucchero di colore rosso e verde e il risultato e che si aflosciano ,sara che dovrei usare non le briosche ,come pannini ho qualcos’altro.
Ti ringrazio dell’interesse che metti nelle cose che fai,a presto.
NB. SIETE UNICI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Vincenzo, mi capita spesso e volentieri rivisitare la pasticceria Palazzolo di Cinisi e, sinceramente, non ho mai fatto caso a questo dolce. La prossima volta che ci andrò lo chiederò espressamente e se potrò ti farò avere la ricetta. Intanto, se vuoi, puoi provare ad adattare la ricetta del “babà o savarin” che trovi sul nostro sito Magie in cucina (clicca qui per la ricetta).
Un abbraccio dalla Sicilia. A presto
Ho assagiato l’Iris l’anno scorso grazie a mia suocera che le ha acquistate proprio a Palermo…divine!
Ora vorrei provare a rifarle, ma non ho mai molto tempo da poter dedicare alla cucina purtroppo…posso preparle la sera e poi le friggerle la mattina?
Oppure sono buone anche fredde? Quando le ho assagiate mia suocera le aveva riscaldate nel forno!
Grazie!!!!
Ciao Ilaria questo tipo di dolci vanno gustati ancora caldi. Se proprio non puoi adotta il sistema di tua suocera. Il risultato sarà diverso ma il gusto sarà lo stesso ottimo. A presto
1 dei dolci migliori,ke c sn in siciliaaaaaaaaaaaaaaa!spettacolo!
Ciao Giovanni,
scusami se mi permetto di correggerti… Possono tranquillamente essere
mangiati anche freddi. Anzi, se caldo l’iris è immangiabile perchè la crema scotta e non riesci ad assaporarlo. L’ideale sarebbe tiepido, ma
anche freddo, ovviamente non da frigo ma a temperatura ambiente sono davvero buone ugualmente.
Chiedo ancora scusa ma…. Sono cose della mia terra, che ben conosco perchè li vedo tutte le mattine e se non fossero fritture le mangerei pure tutte le mattine. E’ un’ottima colazione.
P.S.: sono di Catania e ci vivo ancora oggi, per questo mi permetto di
intervenire. Le ho acquistate proprio stamani per dei parenti venuti da fuori e le ho portate a casa dopo circa tre ore…. 🙂
E dopo mi è toccato anche di cercare la ricetta perchè vorranno farle quando saranno a casa loro (Svizzera).
Ciao Sergio, noi accettiamo sempre i suggerimenti dei nostri amici e, se è indispensabile, anche le correzioni. Pertanto non devi crearti alcun problema nel commentare i nostri post. Tuttavia, nella nostra ricetta non diciamo affatto di consumare la iris calda, al contrario sosteniamo di metterle ad intiepidire dopo la frittura, quindi perfettamente in linea con quanto tu dici. Infatti, come tu dici, l’iris troppo calda non farebbe apprezzare appieno il gusto della crema di ricotta.
Mi auguro che ai tuoi amici hai suggerito la nostra ricetta…. Un abbraccio
Non ne sbagliae una: bravi!
Grazie Mela!
Ciaooooooooo e complimenti…….. ho provato a fare parecchie delle vostre ricette e devo dire con successo ( GRAZIE A VOI ). Volevo chiederVi se al posto della ricotta nell’iris posso usare crema pasticcera. Grazie in anticipo un abbraccio………
Cia Jenny, scusaci per il ritardo. Cause di forza maggiore ci hanno impedito di essere solleciti.
Puoi usare anche la crema pasticcera; non sarà più una iris, ma sarà ugualmente buona! A presto
io sono anni che vivo in lombardia ma le iris le ho mangiate solo in Sicilia, non capisco perche’ non si divulga questo genere di dolce in lombardia, comunque mi ricordo che non erano con la ricotta ma con una crema al cioccolato erano strepitose ,tanto che ogni tanto le sogno ad occhi aperti perche’ non sapevo come farle ora provero’ la vostra ricetta , devo dire che mi incurisice molto quella piu’ antica fatta con panini raffermi , se qualcuno le ha fatte mi piacerebbe sapere il risultuto grazie mille.
Ciao Nuccy, non vorrei contraddirti, ma le iris tradizionali sono farcite con crema di ricotta, poi puoi anche usare il cioccolato, ma è un’altra cosa.
La iris con i panini raffermi è ottima.
A presto
Mi dispiace contraddire le origini della Iris, sono discendente di colui il quale fu’ l’inventore. Infatti mio nonno e’ il creatore di questo dolce, il suo nome e legato all’opera ” l’iris” di Mascagni in prima assoluta per la Sicilia al teatro Massimo di Palermo nel 1901( articolo di Gaetano Basile, giornalista e famoso conoscitore della tradizione pasticcera Palermitana in un articolo sul Giornale di Sicilia del marzo 2001) e per celebrare quell’opera degnamente crea quel dolce e con quel nome chiama la sua pasticceria “iris”. Nei conventi di clausura si crearono moltissimi dolci della tradizione palermitana ma non la “iris”. Grazie per l’ospitalità
Ciao Antonio, in premessa alla ricetta diciamo in maniera generica che…..”si dice sia nata dietro le grate di un convento di clausura”. Tuttavia siamo ben felici di conoscere l’inventore di questo fantastico capolavoro. Tant’è che, se ci autorizzi, vorremmo inserire, in sostituzione, le tue informazioni magari indicandoci il luogo della pasticceria.
Ti ringraziamo per le tue informazioni e, quando vorrai, sarai sempre un nostro ospite gradito. A presto
E’ abbastanza curiosa questa storia, ma vale la pena raccontarla. Il Cavaliere del lavoro (onorificenza voluta da S.M.Vittorio Emanuele III) Antonio Lo Verso pasticcere rinomato Palermitano, crea questo dolce in occasione della prima dell’opera di Mascagni il cui titolo e’ “Iris”, e da li’ il nome della sua pasticceria che divenne famosissima a Palermo in via Roma, luogo di ritrovo di personaggi prestigiosi, i quali passavano ore tra colazioni a base di Iris e caffe’ e pomeriggi sorseggiando the’ e deliziosi biscottini……..purtroppo per me’ e la mia famiglia questi rimangono solo ricordi legati alla nostra infanzia. Infatti nel momento in cui in nostro paese cresceva attraverso il boom economico la nostra famiglia cercava di stare ai tempi con alterne vicissitudini che inducevano allo sfaldarsi della continuita’ familiare che portava tutti noi discendenti a prendere strade diverse. Tutti noi nipoti, adesso a distanza di anni cerchiamo di tenere vivo il nome di nostro nonno e della sua invenzione migliore, cercando di recuperare tutti i ricordi e gli aneddoti legati a lui e la sua arte. E’ curioso sapere che mia figlia Rebecca, che salta una generazione di pasticceri, si accinge a riprendere le redini di questa storia, e che noi ci auguriamo possa proseguire con successo.Grazie a Gaetano Basile giornalista cultore della tradizione Siciliana, che ci da’ l’opprtunita di conoscere le meraviglie di Sicilia. Grazie ancora per lo spazio, Antonio Lo Verso. (bellissimo sapere di quanta gente ama questa meraviglia del palato)
Ciao Antonio, nel ringraziarti per le tue notizie dettagliate e nel rinnovarti il gradimento di averti fra noi, ti informiamo che inseriremo le tue notizie in premessa alla nostra ricetta.
Certamente il grande Gaetano Basile (che fra l’altro scrive su questo argomento sul suo “Palermo felicissima o quasi…”) è sicuramente una cassa di risonanza più illustre del nostro sito, tuttavia ci inorgoglisce poter contribuire a divulgare, ai nostri tanti estimatori sparsi in tutto il mondo, l’estro e la maestria di tuo nonno.
Auguriamo infine buona fortuna e tanto successo a tua figlia che si accinge ad intraprendere e continuare le gesta del bisnonno. Un abbraccio e a presto
Ricette di Sicilia
Sardo,emigrato in Sicilia a 14 anni,sono vissuto a CL fino a 23 anni.
Sposato con una Nissena,ho 2 fratelli sposati con Palermitane,che goduria,ogni volta che i familiari arrivano a Torino carichi di tutte quelle lecornie.Cannoli,Iris,Cassate normali e al forno,Reginelle etcc…Terra fantastica…unica per cucina e dolci.Segnalo la torta ai 7 veli di cioccolata fatta da un artigiano di Palermo,non c’è eguali neppure a Torino regno del cioccolato.
Leggere le vostre ricette con relativi anedoti mi entusiasma e mi riscalda il cuore riportandomi a rivedere l’amata Sicilia.
Naturalmente gustando il prodotto delle vostre ricette realizzate a casa.
Grazie e un caro saluto,
Roberto.
Ciao Roberto, leggere il tuo commento, come dici tu, riscalda il cuore anche a noi. Questo sito è nato e vive grazie al calore di persone come te, che ci invogliano a fare sempre di più. Al prossimo commento.
Ricette di Sicilia
ciao a tutti,volevo puntualizzare ( anche io nostalgica della sicilia e di Palermo)che ad alessandria c’è una pasticceria che si chiama ” La Sicila in bocca” falnno delle iris buonissime ma c’è la coda la domenica mattina….ma ne vale la pena…..in questo momento sto lievitando la pasta li farò con crema e cioccolato, purtroppo non ho della buona ricotta che della iris è la morte sua…baciamo le mani non vedo l’ora che arrivi agosto e sarò a palermo a mangiari paniepanelli stigghiola e,,,IRIS CON LA RICOTTA…baci a tutti!
Ciao Giovanni, come posso mandarti la foto del ricettario di mio nonno, la reliquia (per noi e’ tale) e’ su facebook. Se ti puo’ servire dammi un indirizzo e-mail o cos’altro? Un caro saluto e grazie per questa pagina dedicata in qualche maniera a mio nonno. (se vuoi dare un occhiata su FB antonio lo verso troverai la foto)
Ciao Antonio, la foto potrei inserirla sul nostro sito dove parliamo della iris e facciamo riferimento a tuo nonno.
Ti ho cercato su f.b. ma non ho trovato! In ogni caso, se vuoi, puoi inviarmi la foto su info@ricettedisicilia.net. Fammi sapere. A presto, Giovanni
ciao a tutti io sono catanese e da noi l’iris e’ fatto cn cioccolato o crema bianca nei miei 30 anni non avevo mai senti dell’iris con la ricotta! ( forse perche a me i dolci con la ricotta non piacciono!) comunque complimenti per tutte le belle ricette!
leggendo queste meravigliose ricette, sento il profumo della mia Sicilia.
Grazie di cuore!
Ciao Anna, grazie a te di essere una di noi. Continua a seguirci e, quando vorrai scrivici, sarai sempre benvenuta. A presto
Ricette di Sicilia
buona sera ho appena finito di fare iris fritte e devo dire che hanno avuto un gran successo …grazie x aver messo a disposizione questa buonissima ricetta!!!
Ciao Gloria, siamo contenti per il tuo buon risultato. Continua a seguirci, a presto
Salve..volevo chiedere se..si possono preparare la sera prima..quindi anche riempirle…però friggerle la mattina dopo.
Grazie in anticipo
Ciao Giusy, motivi non dipenderti dalla mia volontà mi hanno impedito di essere sollecito come sempre cerco di fare perciò mi scuso per il ritardo sperando di essere in tempo per il suggerimento.
Puoi farlo congelandole pronte per la frittura per poi scongelarle e friggerle. A presto
Buongiorno, volevo un’informazione. L’altro ieri ho fatto le iris, l’impasto mi è venuto favoloso, anche se mi sembrava un po morbido, ma mangiandole c’era un sapore strano, come se ci fosse stato messo del vino, del liquore (cosa che naturalmente non ho messo perchè mi sono attenuta alla lettera alla ricetta). Non si riusciva a capire proprio cosa fosse. Ho pensato che poteva essere la ricotta brutta (ma l’avevo assaggiata prima ed era perfetta), inoltre le iris le abbiamo mangiate per 2 giorni, quindi se fosse stata la ricotta comunque ci avrebbero fatto male. A mia figlia sembrava l’odore del lievito, allora ho pensato che forse 30 gr per 500 gr di farina era troppo? Ma rileggendo la ricetta la dose era quella.
A qualcuno è capitato anche questo problema o è stato solo una cosa mia.
Ciao Mariangela, fino ad oggi nessuno mi ha segnalato questo tipo di inconveniente; probabilente tua figlia ha ragione: potrebbe essere stato il lievito (hai controllato se era vicino alla scadenza?). In ogni caso, per il futuro, ti consiglio di usare il lievito di birra disidratato (una bustina di 7 grammi equivale ad un cubetto da 25 grammi) che, se vuoi, allungando i tempi di lievitazione, puoi utilizzarne anche mezza bustina.
A presto
Per le Iris al forno si può usare la stessa ricetta? O consiglia quella della rosticceria siciliana?
Ciao Ivana, sicuramente la pasta brioche da rosicceria